REDAZIONE SIENA

Guido Masignani e quel ‘cencio’ in stile Barocco

Nel drappellone del 2 luglio 1925 dieci agili figure circondano la Madonna di Provenzano

Ci sono state epoche in cui il drappellone aveva un significato più araldico che di opera pittorica, eppure non per questo questi cenci sono meno interessanti o di inferiore valore artistico. Uno di questi esempi è l’opera di Guido Masignani per la carriera del 2 luglio 1925. Cominciamo la sua esplorazione dalla parte superiore: la Madonna di Provenzano è circondata da dieci agili figure, dieci come le consorelle che se lo contendono nel Campo. Questa risoluzione permette al cencio di avere subito un’aria di raffinato bozzetto dal chiaro gusto barocco. Nella parte centrale spicca lo stemma comunale sorretto da due angeli che ne determina questa elegante sospensione nel cielo di Siena, fino agli altri stemmi dell’antica Repubblica e ad un delicato skyline della città turrita, realizzata con il garbo che Masignani ha portato in tante sue opere, comprese le celebri cartoline del Palio. In basso si torna alla tradizione più stretta con gli stemmi delle dieci partecipanti. Un Palio elegante e ricco di spunti, per nulla scontato o semplice, in un gusto che assomma reminiscenze repubblicane ai nuovi sussulti artistici degli anni venti del novecento. Andate a riscoprirlo nel museo del Valdimontone dove è esposto a perenne memoria.

Massimo Biliorsi