"Ho fatto un Palio cubista. Il cavallo sarà centrale"

Riccardo Guasco dopo il 25 luglio consegnerà il Drappellone dell’Assunta "Lo definirei caleidoscopico, coloratissimo. E’ diventato per me un terzo figlio".

"Ho fatto un Palio cubista. Il cavallo sarà centrale"

"Ho fatto un Palio cubista. Il cavallo sarà centrale"

di Laura Valdesi

SIENA

"Il mio terzo figlio", lo definisce. E ancora: "Un pezzo della famiglia. E’ quasi pronto, l’unico problema è che mi sono affezionato. La mattina mi alzo, scendo nello studio, aggiungo magari una pennellata. Abituato a lavorare per commesse pubblicitarie e agenzie, con paletti stretti e tempi rapidissimi, dipingere il Palio è stato per me un bellissimo viaggio. Un’affascinante avventura lunga mesi", ammette Riccardo Guasco. L’artista – che è illustratore, grafico e pittore – dovrebbe consegnare al Comune la prossima settimana, dopo il 25 luglio, il Drappellone che custodisce gelosamente nel laboratorio sul golfo del Tigullio, in Liguria.

Sembra molto soddisfatto.

"E’ stato un piacere personale mettersi qui a dipingere ma ad essere sacro è il giudizio dei senesi. Sono curioso di vedere cosa ne penseranno. Un po’ spaventa ma al contempo affascina la valutazione del pubblico".

Quello di Giovanni Gasparro è stato accolto molto bene.

"Un tripudio, l’hanno molto apprezzato. Mi aspettavo un capolavoro, avendo visto le sue opere".

Il Palio di Guasco sarà molto diverso, viene da pensare.

"Diametralmente opposto, direi. Colorato e sfaccettato, caleidoscopico per forme e colori. Il suo etereo e molto sacro. Ha inserito la Madonna come soggetto principale, io il cavallo. Altro non posso svelare, però. Spero di aver creato un giusto bilanciamento".

Facile intuire la scelta del cavallo, già ben presente in molte sue campagne pubblicitarie e realizzazioni.

"Mi piace la forma e l’energia che sprigiona. Anche nella mostra che sarà fatta ai Magazzini del Sale ho voluto privilegiare le mie opere che contengono questo animale. Il fantino sopra il cavallo ci sta bene, così come il ciclista sulla bicicletta. Temi molto cari anche ai futuristi".

Come definirebbe il suo Drappellone?

"Caleidoscopico, sicuramente. Ci sono tantissimi colori ma nessuno di essi predomina. Sono rimasto affascinato dalle bandiere, dai costumi e dalle loro tinte che rappresentano, in una città color mattone, un bel contrasto. Il mio Palio lo definirei anche cubista e per certi versi medievale. Non volutamente, ma ricorda degli affreschi murali di tale epoca. Ho realizzato un Drappellone ’leggibile’ da tutti".

Da chi sarà presentato il Palio?

"Da Alessandro Giorgini, che è anche mio agente su committenze, non quella di Siena però, e lavori commerciali. Un appassionato del Palio".

Ha guardato in diretta l’estrazione delle Contrade di agosto?

"No ma mi hanno subito detto quali erano. E’ l’ultima cosa che manca, appunto, i simboli delle Contrade che richiameranno il concetto di gioco".

Non voleva visitare musei di Contrada, alla fine l’ha fatto.

"Sono stato in quelli di Drago, Giraffa e Selva. In quest’ultimo c’era anche un’opera di Duilio Cambellotti che è poi il motivo, le sue opere intendo, che mi ha calamitato a Siena. Nelle Contrade ci sono delle vere gallerie d’arte".

La Carriera l’ha vista?

"Ero alla televisione il 2 luglio, poi fu rinviato e ho dovuto vederlo on line. Un’esplosione che dura un minuto e pochi secondi. Preceduta da un’attesa lunghissima e carica di tensione, seguita da un fiume di gioia".