REDAZIONE SIENA

Hub per favorire i clandestini. Contratti fittizi per 290 stranieri. La procura ha chiuso l’indagine

Otto persone indagate a vario titolo, a cinque di esse contestata l’associazione per delinquere. Alcuni non avrebbero potuto restare in Italia ma facevano badanti e colf in nero nelle famiglie . .

Hub per favorire i clandestini. Contratti fittizi per 290 stranieri. La procura ha chiuso l’indagine

di Laura Valdesi

SIENA

L’associazione creata nel 2017 a Chianciano Terme, attiva in Comuni vicini come Chiusi e Montepulciano ma anche della Valdichiana aretina, era in realtà una sorta di schermo. Un paravento dietro il quale si celava un hub dell’immigrazione clandestina perché agevolava la permanenza di stranieri irregolari in Italia. Una centrale di accoglienza e collocazione, insomma, che faceva capo ad un 44enne campano residente a Chianciano. E’ lui, secondo la procura, non solo l’amministratore della società ’Assistenza Valdichiana srls’ (ora se ne occupa un amministratore giudiziario) che si interessava di servizi alla persona ma anche il deus ex machina nonché promotore della presunta associazione a delinquere contestata a 5 degli otto indagati (4 italiani e altrettanti stranieri) finiti sotto la lente della guardia di finanza, fra cui anche l’ex compagna del 44enne. L’inchiesta è chiusa, notificato l’avviso di conclusione dell’indagine firmato dai pm Nicola Marini e Siro De Flammineis che nel marzo scorso avevano raccontato il blitz compiuto in varie parti d’Italia e le misure cautelari. Adesso gli imputati hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati oppure depositare memorie prima che la procura decida se chiedere eventualmente il rinvio a giudizio. "Attenderemo il decorso dei termini, la mia assistita ha già reso dichiarazioni che riteneva utili per fare chiarezza sulla sua posizione", dice Nicola Fiorino, difensore della ex compagna del ’capo’ di ’Assistenza Valdichiana’, assistito invece dall’avvocato Alessandro Betti.

Cinque, come detto, gli indagati per la presunta ’associazione’ che sarebbe servita per consentire agli stranieri irregolari di restare in Italia, ma anche per trovare loro case dove abitare ed un lavoro sebbene non fossero in possesso del permesso di soggiorno. Se il 44enne campano era la mente, quello che dava disposizioni, l’ex compagna che è infermiera ed un 51enne difeso dall’avvocato Ilaria Marini i bracci operativi per pratiche con gli immigrati e altre attività amministrative. Poi c’erano i cosiddetti procacciatori di possibili lavoratori, compresi quelli che venivano impiegati nelle famiglie con persone bisognose di assistenza, per esempio. Un giro di extracomunitari che richiedeva una grande organizzazione e un bella mole di lavoro. I fatti su cui ha indagato la procura coprono un arco di tempo che spazia dal 2019 fino all’inizio del 2023 quando scattò poi il blitz. Gli accertamenti condotti dopo quest’ultimo anche sulla documentazione sequestrata dalla Finanza hanno permesso di ricostruire che, a pagamento, venivano confezionati contratti di assunzione da parte di ’Assistenza Valdichiana’ e dunque anche buste paga fittizie e ciò che era utile per il rilascio oppure il rinnovo del permesso di soggiorno. Iter che avrebbe interessato ben 289 stranieri che, secondo gli investigatori, in realtà per la società da cui formalmente dipendevano non svolgevano alcun lavoro. E dunque non erano in regola per restare in Italia. E’ emerso poi il capitolo degli extracomunitari fatti lavorare in nero come badanti, in linea generale, presso famiglie della zona. Sarebbero inoltre stati distribuiti in vari alloggi a Chianciano una quarantina di stranieri irregolari: alcuni in via del Prato, altri in via delle Rose, poi via Montale e via Piave, persino in via Di Vittorio e via Solferino. Senza scrupoli, il presunto capo dell’associazione che aveva messo in piedi questo hub dell’immigrazione: se è vero che dietro la consegna di denaro avrebbe provveduto a fare dichiarazioni di emersione per alcune decine di stranieri che non erano comunque andate a buon fine.