MICHELA PICCINI
Cronaca

I 25 anni di Qualivita: "Siena capitale mondiale della cultura e del gusto"

Lettera aperta del direttore della Fondazione Rosati per celebrare la ricorrenza. Da febbraio ad aprile gli eventi culturali, a dicembre il Forum europeo.

"Un grande festival culturale che, tra febbraio e maggio 2025, farà di Siena il palcoscenico di un dialogo profondo tra cultura, gastronomia ed eccellenza. Un’opportunità per rafforzare il legame con la città e riaffermarne il ruolo di riferimento internazionale, grazie alla sua straordinaria storia e capacità di innovazione". È uno dei passi della lettera aperta inviata alla città da Mauro Rosati, direttore di Qualivita, la Fondazione che in un quarto di secolo di attività si è posta come punto di riferimento nazionale delle produzioni enogastronomiche di qualità, con particolare riferimento alla promozione e tutela dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli Dop e Igp, simboli dell’eccellenza della tradizione italiana ed europea".

Un programma di eventi tra cultura e territorio che si articoleranno da febbraio a maggio in luoghi simbolo come il Santa Maria della Scala, i Teatri dei Rinnovati e dei Rozzi, con il patrocinio di Ministero dell’agricoltura, Comune di Siena e Provincia di Siena, Università di Siena e Camera di Commercio Arezzo-Siena. L’evento inaugurale, previsto per il 7 febbraio, avrà come protagonista il filosofo Umberto Galimberti. Nelle settimane successive, prenderanno la parola l’economista Stefano Bartolini, il giornalista Patrizio Roversi, lo storico Duccio Balestracci, lo chef Massimo Bottura, il ministro Francesco Lollobrigida, l’amministratore delegato di Banca Mps Luigi Lovaglio, il direttore delle Treccani Massimo Bray, lo psicoanalista Massimo Recalcati. A chiusura delle celebrazioni, è previsto il VII Forum europeo sulla qualità alimentare a dicembre 2025, con la partecipazione del commissario europeo all’agricoltura Hansen e dei rappresentanti delle principali istituzioni del settore agroalimentare europee e nazionali.

"In collaborazione con Treccani – scrive ancora Rosati nella lettera aperta –, il festival si propone di celebrare e dare valore alle parole, in particolare a quelle che raccontano la cultura del gusto". Rosati ricorda tante "figure straordinarie del mondo agricolo, che hanno dato un contributo inestimabile alla cultura senese del gusto. Franco Bardi ha restituito autenticità all’olio d’oliva. Giovanni Righi Parenti ha lasciato pagine indimenticabili sulla nostra tradizione gastronomica. Giacomo Neri e Bernardino Sani raccontano il territorio attraverso ogni calice del loro Brunello".

E ancora "la storica Drogheria Manganelli, il profumo del Pan Coi Santi di Lorenzo Rossi del Magnifico e la visione di Andrea Franchetti della Tenuta di Trinoro. La Banca Monte dei Paschi di Siena la cui storia è profondamente intrecciata con il mondo agricolo, anche nel suo attuale progetto di rilancio. A Donatella Cinelli Colombini dobbiamo le basi dell’enoturismo in Italia, mentre Andrea Bezzini ha salvato negli anni ’80 la razza della Cinta Senese dall’estinzione. Ognuno di loro, insieme ai tanti agricoltori e artigiani del territorio, ha nutrito un patrimonio culturale che si rinnova costantemente, dando energia e identità alla nostra terra".