REDAZIONE SIENA

I ciak di Arca: "Siena è scritta nel mio Dna"

Dal 24 marzo sarà in tv con ’Svegliati amore mio’ insieme a Sabrina Ferilli. Poi con Vanessa Incontrada e sul set di una produzione Netflix

"Mi sono commosso quando ho visto il video di Siena con le strade e le piazze vuote per il lockdown, mae le persone affacciate alle finestre e balconi che cantavano gli inni della città e del Palio", dice Francesco Arca: nel Dna ha Siena, la sua città. Una carriera di successo fra tv, cinema ma quando può ritorna.

La vedremo al cinema, in tv?

"Presto. A Torino sto girando una produzione per Netflix; dal 24 marzo sarò sugli schermi di Canale 5 per la nuova fiction ’Svegliati amore mio’ di Ricky Tognazzi e Simona Izzo, con Sabrina Ferilli. Sarò in Toscana dove, per Canale 5, girerò una fiction con Vanessa Incontrada".

Impegnatissimo, ma il lockdown?

"Ho ripreso a lavorare dopo essere rimasto fermo per quasi un anno. Avevo finito le riprese per la tv de ’La vita promessa’ con Luisa Ranieri e dopo scattò il lockdown Decisi di prendermi del tempo per la famiglia, dopo sei mesi in Spagna per girare con Amazon ‘Promesas de arena ...’, e con Tele 5 ‘Los Nuestros’. Colpa della pandemia, sono rimasto fermo nove mesi".

Cosa è successo?

"Penso in positivo, giudico il bicchiere mezzo pieno: ho deciso di concentrarmi sulla famiglia, i miei figli Maria Sole sei anni e Brando Maria tre anni".

Nove mesi sono molti, arriva l’incertezza.

"La paura di non gestire il futuro, inizi a preoccuparti del tuo futuro, soprattutto di quello dei figli. Nel mondo dello spettacolo, solo una piccola categoria, è sicura. Per il resto, la condizione è quella del precariato. Fortunatamente adesso va molto bene, ho molti progetti".

Il suo rapporto con Siena?

"Strettissimo, è la città delle mie radici. Sono venuto via nel 2007 per lavoro: è stata una scelta obbligata. Quando posso, vengo a trovare la famiglia, gli amici, quelli della mia Contrada: la Civetta. Durante il lockdown abbiamo deciso che per un periodo Maria Sole abitasse a Siena dove, rispetto a Roma, si vive meglio. Ha mantenuto certi standard, una vita più sana e tranquilla, un approccio naturalistico".

I suoi film, le produzioni a cui resta più legato?

"Un po’ tutte, ognuna mi appartiene. Ma forse ’Allacciate le cinture’, il film di Ferzan Özpetek; ma anche ‘La vita promessa’, e poi le esperienze spagnole: sono state situazioni importanti".

La sua audience è molto alta, poi 557mila follower ed oltre: si considera un testimonial di Siena?

"Direi che sono un senese e, quindi, rappresento la mia città, porto avanti dovunque vada, la sua filosofia di vita; mi piacerebbe che la città lo riconoscesse".

Antonella Leoncini