
Il rettore Di Pietra con la dg Sassi, la prorettrice Medaglini e il professor Ruggero
Nonostante gli 8,1 milioni di euro tagliati da parte del Ministero dell’Università e ricerca dal Fondo di finanziamento ordinario - taglio comunicato nel settembre scorso – l’Università degli Studi riesce a chiudere l’esercizio 2024 con 6,7 milioni di utile. "Un risultato positivo, con questi numeri, non scontato", il commento unanime che esce dal Cda dell’ateneo, che ieri ha approvato il bilancio consuntivo, con parere favorevole già espresso dal Senato accademico, dai sindaci revisori ed eccezionalmente anche dal Consiglio studentesco. Unico rammarico è nella scure ’caduta’ sul reclutamento del personale, che ripartirà solo l’anno prossimo; oltre che in quegli interventi strutturali rallentati, seppur già coperti finanziariamente.
Il Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2024 ha subito, in termini nominali, una riduzione del 3,15%, attestandosi a 112.053.242,00 milioni di euro. Con una riduzione complessiva di 8,1 milioni di euro; cui si è affiancato un incremento imprevisto del costo del personale docente di 3 milioni di euro circa, dovuto al conseguimento degli scatti stipendiali ed all’adeguamento Istat. E la voce di costo del personale è ancora quella più alta, pari al 55% del totale dei proventi, ovvero 116 su 200 milioni di entrate (fra Ffo e tasse studentesche): tale costo è passato dai circa 103 milioni nel 2022 ai circa 109 milioni del 2023, per arrivare ai 116 milioni del 2024. Incremento verificatosi nonostante la pressoché stabilità del numero di personale accademico e tecnico-amministrativo, il cui reclutamento è stato bloccato.
Non toccati i servizi agli studenti, che hanno invece visto il potenziamento del supporto psicologico, la conferma di contributi per i trasporti: il costo dei servizi è passato dai 22 milioni di euro del 2017 ai 35,6 milioni del 2023, fino ai 37,8 milioni del 2024.
Infine i flussi e consistenze monetarie: "Nonostante l’incremento dei costi ed i processi di spesa connessi alle molteplici progettualità di ricerca (anche Pnrr) e non solo attive nel nostro Ateneo - sottolinea il rettore –, la situazione finanziaria è stata governata permettendo all’ateneo di avere a fine 2024 una consistenza di cassa di 111 milioni, con incremento rispetto al 2023 di 21 milioni. Consistenza monetaria che ci dovrebbe permettere di affrontare con sufficiente serenità i processi, ingenti, di spesa che dovremo sostenere nel prossimo futuro sia sul fronte della ricerca, che per investimento già avviati".
Paola Tomassoni