’I giorni di vetro’ di Nicoletta Verna. Due donne nella Romagna fascista

Stasera la scrittrice ospite all’Area Verde Camollia. "Una storia ambientata nella terra di Mussolini"

’I giorni di vetro’ di Nicoletta Verna. Due donne nella Romagna fascista

’I giorni di vetro’ di Nicoletta Verna. Due donne nella Romagna fascista

Piccole storie che incontrano la Storia. Fuga e redenzione, violenza e amore. Oggi la scrittrice Nicoletta Verna sarà ospite dell’Area Verde Camollia 85 (ingresso da via del Romitorio 4), alle 18, per parlare del suo romanzo ‘I giorni di vetro’, edito da Einaudi. Un appuntamento organizzato in collaborazione con la Libreria Mondadori di via Montanini, al quale parteciperà anche Filomena Cataldo, dialogando con l’autrice. Il romanzo racconta le storie di due donne, nella Romagna fascista, tra ricostruzione storica e dramma familiare.

"Il vetro del titolo in realtà è un uomo – rivela la scrittrice – che rappresenta il punto in cui le storie di due donne, molto diverse, si incontrano. È una storia alla quale penso da tanti anni. Quel periodo è ricco di vicende tragiche ma anche di grande rivalsa, tanti elementi adatti a diventare una narrazione. E mi piaceva l’idea di ambientarla in Romagna, che è la terra di Mussolini, dove ci sono ancora eventi poco noti ma di grande interesse che dovevano essere raccontati". Un lungo lavoro di ricostruzione, per dare vita a un momento che ha segnato il Paese, in una storia che intreccia vicende intime e temi importanti, come la Resistenza.

"Ho cercato di avvicinarmi a questo argomento – racconta Verna – evitando di cadere nella retorica. Ho trovato cronache, diari. Ho lavorato sulla grande letteratura di quegli anni, tra tutti ovviamente Fenoglio. E tanti libri sulla Romagna di quei tempi". Un romanzo storico che non si appiattisce nella relazione con il presente, ma acquisisce un’ulteriore prospettiva su alcuni aspetti del nostro tempo che mantengono forti elementi di continuità.

Questo vale anche per il fascismo? "Sicuramente il fascismo come regime totalitario è un evento storico concluso. Quello del Ventennio non esiste più. Ma a differenza degli altri paesi, come per esempio la Germania, siamo stati meno chiari su partiti di ispirazione fascista. Con il risultato che non è rinato quello, ma ne sono nati altri che con quello hanno forti elementi di continuità. Certo nessuno può dirsi fascista con il significato che questo avrebbe avuto in quegli anni, per la violenza che espresse e per il modo in cui la imponeva attraverso la dittatura, ma una certa fascinazione per quei valori, dall’uomo forte al nazionalismo estremo, esiste ancora. Non è fascismo, ma in un certo senso gli somiglia".

Riccardo Bruni