
L’amministratore toscano ha risposto alle domande di giornalisti e cittadini "Il monitoraggio Lea ci dà ’9’, io direi ’7’. Sono contento di ciò che offriamo". E snocciola le priorità per i prossimi mesi, a partire dalle case di comunità.
Un voto alla sanità Toscana? Il monitoraggio Lea ci dà ’9’, dietro solo al Veneto; io direi ’7’. Sono contento di quello che riusciamo ad offrire, ma non posso dirmi soddisfatto, vorrei fare molto di più. La provincia di Siena è sopra la media regionale e per alcuni servizi ’apripista’, la programmazione di area vasta fra Asl e Scotte docet. Sullo sfondo del sottofinanziamento della sanità pubblica, qui in dieci anni (2022-2032) andiamo ad investire oltre 300 milioni di euro fra Asl Sud Est e AouS; nel Senese la sanità, fra pre e post pandemia, ha dato lavoro a 250 persone in più, rivelandosi motore di sviluppo economico e occupazionale eccezionale", inizia l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini. E’ la sintesi in cui è racchiusa un’ora di conversazione con l’assessore, ieri in redazione per rispondere alle domande, nostre e dei cittadini, sulla sanità senese: il quadro per punti è quello che segue e scorre fra nodi da strigare, risultati e sfide all’orizzonte, raccontato da Simone Bezzini stesso.
La sanità territoriale. "La riorganizzazione territoriale è ’di rete’: nella provincia avremo, al termine della riforma, 11 Case di comunità: quelle definite ’hub’ nei centri maggiori, che nel Senese sono Siena, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, Montepulciano, Chiusi, Abbadia San Salvatore; poi Case ’spoke’, nodi della rete nei comuni più piccoli. E insieme manterremo tutti quegli studi, ambulatori medici diffusi in modo capillare sul territorio che rendono di prossimità la sanità pubblica. Medici di medicina generale che però devono lavorare in rete, integrandosi con gli altri professionisti: pediatri, infermieri di comunità, specialisti, amministrativi e assistenti sociali. Tutte queste figure sono nella Casa della comunità, che lavorerà al fianco e insieme al medico di famiglia. Poi ci sono le Cot, Centrali operative locali, già tutte aperte e operative, che fanno da regia all’intero percorso di presa in carico del paziente, dal territorio all’ospedale. Terza struttura della rete è l’ospedale di comunità, struttura ’cuscinetto’ per assistere pazienti in dismissione dagli ospedali o che non possono essere gestiti a casa. Sono posti letto di cure intermedie (55 nella provincia) essenziali agli ospedali per liberare letti a beneficio di chi è in una fase acuta della malattia. L’anno scorso Asl ha inaugurato le tre Cot senesi; quest’anno è l’anno delle Case della comunità, in parte da realizzare con fondi Pnrr, entro giugno 2026, ex novo (Colle, Poggibonsi, Rapolano) e in parte con trasformazione delle precedenti Case della salute (Chiusi, Abbadia e Montalcino). Su Siena al San Niccolò c’è la Cot aziendale e sono in realizzazione l’ospedale di comunità, con 30 posti letto e 10 di hospice e il Centro di Salute mentale".
Presidio Asl in viale Sardegna. "Nell’immobile della Provincia sarà realizzata la Casa della comunità di Siena e il presidio oggi in Pian d’Ovile. Al momento è stato firmato un protocollo d’intesa che impegna la Provincia a cedere l’immobile all’Asl. Il primo stralcio dell’operazioone da 12 milioni di euro, per acquisto (7 milioni) e primo lotto di lavori è a carico della Regione, con fondi ministeriali dell’Articolo.20 già assegnati. Entro l’estate dovrebbe svolgersi la gara per la progettazione, quindi l’acquisto vero e proprio; il secondo finanziamento richiesto per completare l’opera è di 8 milioni di euro".
Ampliamento Le Scotte. "Una delle più grosse operazioni sull’edilizia sanitaria in Toscana: per la realizzazione del lotto Volano abbiamo già assegnato all’AouS 50 milioni di euro di fondi Pnrr; a seguire partirà la costruzione del nuovo magazzino e entro l’estate la progettazione delle due palazzine per ambulatori e laborator (70 milioni circa); poi ci sono 40 milioni per la messa in sicurezza antisismica e l’ultima fase sarà quella delle facciate. Un intervento da almeno una decina di anni".
Le sfide dei servizi. "Dopo il fascicolo elettronico, lavoriamo alla cartella clinica unica e digitale. In estate avvieremo la piattaforma della telemedicina, che prevede telemonitoraggio dei dati clinici e soprattutto il teleconsulto. Una modalità condivisa di teleconsulenza fra medici di famiglia e pediatri con gli specialisti, ad evitare che il paziente si sposti da un ambulatorio all’altro per una diagnosi completa. Da gennaio a dicembre 2024 sono state richieste 4.637 teleconsulenze fra professionsiti Asl e specialisti delle Scotte, media di 386 richieste al mese. Poi c’è l’esperienza interessante di telemedicina, con il progetto MetaMind, ovvero integrazioe delle nuove tecnologie digitali nella salute mentale, con uso della realtà virtuale e di ’video game therapy’. Il servizio è stato attivato dapprima presso la Casa della comunità di Abbadia San Salvatore. Rimanendo in tema, la Toscana ha attivato lo psicologo di base, che nel Senese è operativo nel poliambulatorio di Fontebecci a Siena su una cinqunatina di pazienti e prossimamente sarà disponibilie anche ad Abbadia. Sempre prima dell’estate saranno messi a disposizione 5 posti letto e day hospital in Psichiatria alle Scotte per problematche legate al passaggio fra la fase adolescenziale e quella adulta".
Fronte occupazionale e carenze di personale. "La mancanza di medici e di specialisti riguarda alcune aree cliniche, a partire dai pronto soccorso ed emergenza-urgenza, e alcune aree periferiche del territorio. L’esperienza dei concorsi ’dedicati’ è stata buona e la riproporremo. Anche sul fronte del comparto, infermieri e oss, ci sono problemi di reclutamento: stiamo per siglare con i sindacati un’intesa che prevede elementi di valorizzazione economica. E va detto che la Toscana è una delle Regioni più attrattive in ambito sanitario. Dal prepandemia ad ogggi l’Asl Sud Est ha 99 dipendenti in più e l’AouS ben 147. La medicina generale ha un carico di lavoro di cura e burocratico sempre maggiore: il tetto degli assistiti è stato portato a 1.800 e per un medico in formazione fino a 1.000. Il medico di famiglia è imprescindibile, deve mantenere la sua presenza capillare e di prossimità, ma all’interno della rete e con i presidi sanitari".
Liste di attesa. "Nella provincia di Siena, fra Asl e Scotte, sono garantite all’86% le visite specialistiche e al 91% gli esami diagnostici; il policlinico ha alzato del 4% il suo volume di visite. Certo la domanda è superiore all’offerta: allora possiamo rispondere aumentando le disponibilità, per cui servono però soldi, o convenzionare strutture esterne o lavorare sull’appropriatezza delle prescrizioni".
Paola Tomassoni