DIEGO MANCUSO
Cronaca

I pannelli solari della discordia: "Valdichiana, scenario allarmante"

Lettera aperta di alcune associazioni ai sindaci del territorio, dopo la proposta di legge regionale "I Comuni devono limitare l’uso nelle aree agricole e di valore paesaggistico che ci caratterizzano".

Attraversa una fase di ‘stallo’ il grande tema dell’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti destinati a produrre energia da fonti rinnovabili. Da una parte c’è la Regione Toscana che a dicembre 2024, con un atto di Giunta, ha approvato una proposta di legge in materia; dall’altra associazioni di categoria e ambientaliste che ne temono gli effetti; in mezzo si trovano i Comuni ai quali la proposta normativa attribuisce ampie competenze ma che, senza il testo di legge, non possono fare nulla.

Nel dibattito si inseriscono Legambiente Valdichiana Senese, Valdichiana 20.30, Siena Sostenibile, OpzioneZero, Associazione Il Bersaglio e Comitato Aria che hanno inviato una comunicazione dal tono preoccupato ai sindaci della Valdichiana Senese, rinnovando "la disponibilità ad un confronto concreto e propositivo". L’apprensione appare frutto di un’analisi molto approfondita, condotta con rigore tecnico, e si gioca sul confine tra "la necessità di sostenere la transizione energetica da fonti rinnovabili" e il rischio di "danneggiare irreversibilmente, per la proliferazione incontrollata di centrali fotovoltaiche e agrivoltaiche, questo lembo di Belpaese".

La proposta di legge per le fonti di energia rinnovabile prevede in media, sul territorio toscano, il 30% di superfici disponibili all’installazione di impianti; secondo le associazioni, questa percentuale potrebbe essere largamente superata, per esempio a Sinalunga o a Montepulciano, Comuni che si troverebbero ad avere circa il 60% delle aree disponibili. "Questo scenario – è scritto nella comunicazione ai sindaci – rappresenta un monito che ci spinge ad invitare i Comuni a privilegiare l’uso delle cosiddette ‘aree idonee assolute’ (edifici pubblici, stazioni, parcheggi, ex-discariche, cave in disuso), limitando l’utilizzo di aree agricole e di valore paesaggistico che caratterizzano il nostro paesaggio rurale".

Insomma, sì all’energia prodotta da rinnovabili ma attenzione allo sviluppo non desiderato dei parchi fotovoltaici, evitabile con un atteggiamento di "grande responsabilità nell’applicazione della legge".

I firmatari della comunicazione sostengono che le amministrazioni locali, per non trovarsi impreparate di fronte al processo inarrestabile della transizione energica, "dovranno promuovere una pianificazione attenta e coordinata, utile a evitare lo sviluppo delle fonti da energia rinnovabile improntato esclusivamente a logiche imprenditoriali". E rinnovano quindi la richiesta di inserire la pianificazione energetica nel Piano strutturale intercomunale, che si trova nella fase di modifica degli elaborati tecnici, sulla base delle controdeduzioni approvate dalla Giunta dell’Unione dei Comuni, tavole che saranno poi inviate ai singoli consigli comunali.

Diego Mancuso