
Il ministro dell’agricoltura al Teatro dei Rozzi con Massimo Bottura, dialogo sulla cucina italiana "Il Governo ha promosso la candidatura a bene immateriale dell’Unesco, siamo a buon punto".
L’attenzione alla qualità, il valore dei Consorzi di tutela, l’equilibrio tra tradizione e innovazione, il tema attualissimo dei dazi. Argomenti centrali per l’incontro tra Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, e Massimo Bottura, chef di fama planetaria, che si sono incontrati sul palco del teatro dei Rozzi (circondati dagli studenti dell’agrario e alberghiero “Ricasoli“).
Occasione, uno dei talk per i 25 anni di Qualivita, la Fondazione guidata da Mauro Rosati che da sempre si occupa di tutela e promozione dei prodotti italiani. Il titolo ’La cucina italiana’ è anche lo spunto per parlare della procedura di riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco: "Siamo a buon punto – ha detto il ministro –. Il nostro Governo ha voluto candidarla anche perché c’erano già la cucina francese, giapponese, coreana e messicana. Senza quella italiana sembrava un premio minore".
Tanto più, ha sottolineato Bottura, che "da fuori ci vedono come qualcosa di unico, anche se noi non sempre siamo orgogliosi di ciò che siamo". Il suo segreto? "Credere nel valore del nostro territorio – ha aggiunto Bottura –. E poi conoscere tutto e dimenticarmi di tutto, nel senso che coltivo a fondo le mie passioni, capisco la forza di secoli di storia e la filtro con il pensiero contemporaneo. Guardo al passato in maniera critica e non nostalgica".
Parole pronunciate in un teatro dei Rozzi esaurito, qui dove venticinque anni partì l’avventura di Qualivita, con tanti personaggi arrivati da tutta Italia come i vertici dei principali Consorzi agroalimentari. In un momento nel quale si bilanciano da una parte i risultati positivi, dall’altra le incognite sul futuro: "I record dell’export sul vino sono un miracolo – ha detto Lollobrigida – considerate le continue aggressioni al prodoto che fa parte da millenni della nostra alimentazione. E al tempo stesso sono un punto di partenza per proteggere il sistema del vino e dell’ambiente". Sul fronte dazi c’è da essere preoccupati? "Abbastanza, ma senza essere terrorizzati – ha risposto il ministro Lollobrigida a margine dell’evento –, perché i prodotti di eccellenza come i nostri continueranno a essere acquistati da coloro che li scelgono, guardando non a un prezzo basso ma a un prezzo giusto".