DIEGO MANCUSO
Cronaca

I volantini ’anonimi’ listati a lutto

Sulla saracinesca arrugginita di un negozio chiuso, nel centro di Acquaviva, è rimasto affisso per qualche giorno un manifestino, listato...

Sulla saracinesca arrugginita di un negozio chiuso, nel centro di Acquaviva, è rimasto affisso per qualche giorno un manifestino, listato...

Sulla saracinesca arrugginita di un negozio chiuso, nel centro di Acquaviva, è rimasto affisso per qualche giorno un manifestino, listato...

Sulla saracinesca arrugginita di un negozio chiuso, nel centro di Acquaviva, è rimasto affisso per qualche giorno un manifestino, listato a lutto, che annuncia la ‘morte’ della frazione di Montepulciano. Le mani anonime che hanno steso l’avviso indicano nel ‘traffico intenso’ la causa dell’infausto evento, giunto al termine di una ‘quarantennale agonia’, imputandolo all’Amministrazione Comunale e alle sue ‘false promesse’. Quel volantino è stato rimosso, nessuno degli autori si mostra allo scoperto, ma il clima di insoddisfazione è tangibile e diffuso, anche tra cittadini che si riconoscono nell’area della maggioranza. Già nel 2000 scattò la contestazione attraverso l’esposizione di lenzuola recanti slogan alle terrazze che affacciano sulla centrale Via Fratelli Braschi, l’arteria ‘sotto accusa’. "Furono giornate di grande tensione - ricorda Piero Di Betto, allora Sindaco -, mi rifiutai di far rimuovere con la forza i drappi e decisi di partecipare ad un’infuocata assemblea pubblica: mi davano tutti per spacciato, uscii tra gli applausi". Da allora, però, nonostante dichiarazioni, ipotesi e promesse, Acquaviva continua ad essere attraversata da una sola strada, arteria centrale per la bassa Valdichiana, su cui si riversano mezzi pesanti e anche quelli che gravitano intorno al vicino ospedale di Nottola, creando ingorghi e disagi e finendo per impoverire il tessuto sociale ed economico della frazione. "Abbiamo ricevuto tante promesse - commenta un acquavivano che vive e opera sul territorio -, milioni di Euro prima destinati, dalla Provincia, alla realizzazione la variante della ‘326’, che ridarebbe fiato alla frazione, e poi spostati verso altri scopi. Ci sarebbe anche un’altra soluzione - prosegue il cittadino -, e cioè il by-pass tra Via delle Vecchie Mura e Via del Tombino, cento metri per realizzare un senso unico rotatorio, ma rimane tutto sulla carta". C’è chi non nega la necessità di fare autocritica, in una comunità che si ‘infiamma’ per il Live Rock Festival ma poi torna abulica o condizionata da veti incrociati, e chi riconosce l’utilità dei lavori al Teatro dei Concordi o del progetto per la ripresa degli scavi archeologi a Fontegrande ma reclama "scelte più vicine alla vita delle persone".

Diego Mancuso