
Il Capodanno senese sarà l’8 aprile. La decisione è stata presa dai priori dopo un confronto con il cardinale
di Laura Valdesi
SIENA
"Il Capodanno senese quest’anno si celebrerà l’8 aprile. Il motivo è semplice: coincide, come noto, con l’Annunciazione a Maria. Per la Chiesa però, se cade nella settimana santa (Pasqua è il 31 marzo, ndr) viene spostata ad un’altra data", chiarisce il rettore del Magistrato delle Contrade Emanuele Squarci. Una decisione che era stata in realtà assunta nell’ultima riunione di dicembre dei priori "dopo un confronto con il cardinale Augusto Paolo Lojudice il quale, a sua volta, aveva sentito anche i correttori delle Contrade. Ci sono malumori sullo slittamento? Ne sono dispiaciuto ma deriva dalla ragione che ho già spiegato. Anche il cardinale avrebbe preferito la soluzione dell’8 aprile pur dicendo che se avessimo scelto diversamente non si sarebbe opposto". Del resto, non è la prima volta che accade: nel 2016 si celebrò il 2 aprile, dunque in una data diversa dalla tradizione ci fu la lectio magistralis di Monica Maggioni. Il 25 marzo 2018 venne conservata invece la data canonica.
Sul tavolo dei priori in Magistrato lunedì sera la scelta del veterinario che prenderà il posto di Giovanni Porcella. "Ci sono alcuni nomi ma siccome era già molto tardi quando dovevamo parlarne è stato deciso di farlo con calma nella prossima riunione del 19 febbraio", spiega ancora Squarci. In tale data, tra l’altro, dovrà essere formata la commissione per il rettore che scade ogni anno a fine marzo.
"Un passaggio lunedì sera è stato fatto sul tema del rinnovo dei costumi ma la situazione è assolutamente complessa per le contrade, molto complessa per il Comune con cui ci siamo confrontati, come programmato. Il 15 gennaio la deputazione ha incontrato il sindaco Nicoletta Fabio affrontando vari temi fra cui appunto i costumi. Non ci sono ad ora elementi che lascino indurre ad una soluzione in tempi brevi del problema rinnovo", dice Squarci. Che conferma anche la prosecuzione del percorso avviato per far dichiarare il Palio patrimonio culturale immateriale dello Stato. La scorsa settimana il fotografo ufficiale del Ministero era a Siena per le immagini dei simboli scelti da ogni Consorella. "La raccolta dei documenti è sufficiente, ora stanno lavorando", aggiunge il rettore. Che sollecitato sulla questione del Dpcm destinato a superare l’ordinanza Martini si limita a dire "che saremmo stati tutti più contenti se la cosa fosse già stata definita. Probabilmente c’è stato qualche rallentamento. Di qui la proroga a maggio per noi abbastanza a ridosso della Festa".