ELEONORA ROSI
Cronaca

Il caso residenze universitarie: "Seicento in attesa di un posto"

Il presidente Del Medico: "Entro un mese gran parte degli alloggi saranno assegnati agli aventi diritto"

Studenti universitari all’uscita del polo di San Francesco: per molti iscritti a Siena, c’è il problema della mancata assegnazione degli alloggi nelle residente del Dsu (foto d’archivio)

Studenti universitari all’uscita del polo di San Francesco: per molti iscritti a Siena, c’è il problema della mancata assegnazione degli alloggi nelle residente del Dsu (foto d’archivio)

Mancano seicento posti nelle residenze universitarie senesi. Questo l’allarme lanciato durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico all’Università per Stranieri da Rachele Matteucci, rappresentante degli studenti afferente a Cravos. "La situazione delle residenze universitarie a Siena è preoccupante. Insieme alle mense dell’Azienda del diritto allo studio, che dovrebbero rappresentare un punto di riferimento per la vita studentesca, stanno perdendo il loro ruolo di welfare e di spazi comuni destinati alla socialità – ha detto Matteucci –. Attualmente circa seicento studenti a Siena stanno aspettando un posto letto, nonostante abbiano diritto a una sistemazione gratuita nelle residenze Dsu dall’inizio di ottobre 2024". Da graduatoria definitiva, gli aventi diritto al posto alloggio per quest’anno accademico sono 1940 (di cui 730 stranieri provenienti da paesi non Ue), e attualmente seicento di loro, in mancanza di alloggi, stanno usufruendo del contributo affitto monetario.

I problemi relativi alla scarsità di posti nelle residenze senesi sono iniziati nel 2022, con la chiusura, parziale o totale, di alcune strutture, dovuta alla necessità di portare avanti lavori di adeguamento e messa in sicurezza. Durante lo scorso anno accademico il Dsu aveva sopperito al problema stipulando convenzioni con strutture private, ma quest’anno non sono state rinnovate, dato che i lavori stessi avrebbero dovuto essere in dirittura d’arrivo. Tra le residenze chiuse o parzialmente chiuse c’è quella di San Miniato, che si compone di due lotti, uno dei quali dovrebbe essere riattivato entro fine febbraio. Al momento, di 372 posti complessivi ne sono occupati solo 50 (di cui 25 nel lotto interessato dai lavori), con la riapertura il numero di posti fruibili salirà a 201. Anche la residenza di Fontebranda, ora integralmente chiusa, dovrebbe riaprire entro fine febbraio a pieno regime, con 52 posti. In questo modo si ri-acquisirebbero circa 250 posti da qui a un mese. Rimane invece il problema della 24 Maggio, chiusa con 155 posti; non riaprirà prima del prossimo anno accademico.

"I ritardi nell’assegnazione degli alloggi agli aventi diritto si risolveranno, in larga parte, entro un mese. Lo slittamento dei lavori nelle residenze è dovuto alla necessità di svolgere interventi di manutenzione straordinaria inizialmente non prevedibili. Le residenze devono rispondere a norme stringenti di legge – spiega il presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio Marco Del Medico –. Si tratta di interventi impopolari ma che vanno a beneficio degli studenti". Contemporaneamente il Dsu si è attivato per ammodernare alcune residenze universitarie tramite un modello di collaborazione pubblico-privata. Per Siena le residenze interessate da questa sperimentazione sono Sperandie, Mattioli e San Marco.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è fissato per il 7 marzo. "Alcune residenze del Dsu sono molto belle (San Cataldo a Pisa, Sassoli a Firenze), altre vanno svecchiate: i ragazzi ci stanno dentro dai tre ai cinque anni, dobbiamo dargli degli ambienti in cui star bene – ha commentato Del Medico –. L’intervento di miglioria di queste residenze sarebbe molto impattante per l’economia toscana, per questo pensiamo ad un modello pubblico-privato. Chi entra dentro deve migliorare una situazione che in questo momento è deficitaria. Vorrei che mio figlio stesse bene in una residenza pubblica, sennò vincerebbero gli studentati privati".