In questo momento parlare di cibo è più che mai necessario, visto che ogni giorno vediamo immagini e video di persone, in particolare bambini, che soffrono e muoiono di fame soprattutto nei luoghi di guerra.
Ciò ci costringe a riflettere sull’accesso della popolazione mondiale al cibo, ora e nel futuro.
Valutare un cambiamento nelle nostre abitudini alimentari è doveroso, perché, pur avendo la possibilità di acquistare un’infinita varietà di alimenti, dobbiamo anche ricordarci che non è così per tutte le persone del pianeta.
Nel mondo circa 700 milioni di persone soffrono ogni giorno la fame e nel 2024 oltre 2,8 miliardi di persone non hanno potuto permettersi un’alimentazione adeguata.
Persino in Italia c’è stato un aumento di persone in una situazione di insicurezza alimentare, circa 3,5 milioni.
Il cibo che immaginiamo per il futuro dovrà, quindi, essere distribuito in modo più equo e perché questo accada dobbiamo rivedere le nostre abitudini alimentari. Sì, perché ognuno di noi, con le sue scelte consapevoli può consentire un’inversione di tendenza.
Oggi nei paesi poveri la fame colpisce milioni di persone, mentre in altre zone del mondo il cibo acquistato è molto di più di quel che serve e ne viene sprecata una buona parte. Lo spreco alimentare è infatti un fenomeno molto grave: in Italia si calcola che ogni cittadino getti circa 30 chili di cibo l’anno, mentre i dati ONU parlano di un terzo della produzione agroalimentare globale che finisce nell’immondizia. La soluzione: comprare più spesso, ma solo quello che occorre.
Un altro suggerimento è di consumare tanta verdura e scegliere prodotti stagionali e locali, cioè che provengano dal territorio e non percorrano migliaia di chilometri per finire nei nostri piatti. Cerchiamo di comprare frutti prodotti in Italia, invece di quelli esotici come la banana, che per arrivare qui percorrono un lungo tragitto, spesso in nave, consumando tantissimo petrolio e inquinando mari e aria.
Nel futuro sarà necessario ridurre il consumo di carne perché è un alimento non sostenibile dal punto di vista produttivo. Inoltre la carne non è un alimento salutare se consumato troppo frequentemente: proteine vegetali come quelle contenute nei legumi possono essere degli ottimi sostituti.
Dovremo evitare quei cibi che costano troppo poco: significa che la produzione non garantisce standard di sostenibilità. Spendendo di più, investirai nella tua salute e in quella del pianeta. Se noi tutti ci impegneremo, il cibo del futuro sarà disponibile per tutti e rispettoso dell’ambiente.