Il ciclista che pedala per il Corso. Personaggio che apre la primavera

Una foto una storia Nello scatto di Mattioli uno dei tantissimi cicloturisti che fa slalom tra la gente a passeggio

Il ciclista che pedala per il Corso. Personaggio che apre la primavera

Il ciclista che pedala per il Corso. Personaggio che apre la primavera

Il personaggio di questa settimana ne mette insieme una infinità che si affannano per il nostro centro storico: sono quei ciclisti, non autorizzati, che pedalano indisturbati dove non si dovrebbe fare. La foto di Mattioli segna una quotidiana visione. Sgombriamo il campo da possibili equivoci. Il sottoscritto è tutto meno che contrario alle biciclette. Sono un bellissimo mondo che nel nostro territorio mostra bellezza, eleganza e anche quel saper richiamare appassionati da tutto il mondo. La bicicletta ha un radioso avvenire e avessimo usato la stessa lungimiranza per altri settori di attrazione, ad esempio la musica, oggi avremmo una città ricca di eventi tanto da far impallidire l’ingegnosa Lucca.

Non siamo certo a caso terra di Eroica e altre meraviglie del mondo a due ruote. Ma quello che accade quotidianamente per le nostre strade, chiuse al traffico, non ci sembra più tollerabile, con tanti ciclisti che sfrecciano disinvolti fra carrozzine, gite scolastiche, semplici passanti di ogni età. E se ad oggi non è accaduto nessun incidente è solo per un mezzo miracolo. Sappiamo che i veri appassionati non si sognano di infrangere certe regole. Ma ce sono anche altri meno attenti.

Eppure non mancano cartelli che chiaramente indicano che le strade non consentono di andare in bicicletta, facendo zig zag fra i pedoni, senza poi curarsi minimante delle possibili reazioni. Già, perché abbiamo notato che la reazione alla reazione, da parte del ciclista, è pressappoco sempre la stessa, ovvero ignorare ogni richiamo a scendere e spingere a piedi la bici, all’urlo del povero pedone. Spuntano fuori da ogni angolo, da ogni vicolo. Silenziosi, in gran numero nei giorni di forte affollamento. La diffusione di un preciso codice di comportamento dovrebbe essere affidata a più voci, con una informazione precisa su come comportarsi, quando si entra in città o nei principali parcheggi.

Intanto un controllo più fitto delle zone incriminate non dovrebbe mancare. Infondo si parla di tre o quattro strade, più quelle come Pantaneto e Camollia fatte molto spesso contro senso. Viene nell’uscire da un negozio di guardare istintivamente solo nel conosciuto senso di marcia. Errore che potremmo pagare molto caro. Quindi, amico ciclista, vieni che ti vogliamo bene ma comportati in modo civile. Stai come tutti alle regole e vedrai che nessuno ti urlerà dietro. Ci sono nei dintorni tante magnifiche strade dove puoi divertirti nella tua appassionata pedalata.

Massimo Biliorsi