REDAZIONE SIENA

Il Comitato in trincea per i valori: "Solo così restiamo noi stessi"

Doppio debutto alla cena, del presidente Sportoletti e del rettore del Magistrato Mocenni

Foto di gruppo in. piazza Tolomei venerdì sera per la cena annuale del Comitato amici del Palio che è guidato adesso da Giovanni Sportoletti del Drago dopo l’era Muzzi

Foto di gruppo in. piazza Tolomei venerdì sera per la cena annuale del Comitato amici del Palio che è guidato adesso da Giovanni Sportoletti del Drago dopo l’era Muzzi

C’è molta attenzione alle parole, ai messaggi, ma anche all’atmosfera che vi si respira, all’annuale banchetto del Comitato Amici del Palio. Merito di essersi conquistati da un buon decennio, il ruolo di non solo sostenitori delle tradizioni ma soprattutto portavoce di istanze e appelli, di iniziative oltre al rispetto di ruoli e tradizioni. Siamo nella Civetta, nell’accogliente Società di Contrada, una sorta di vero miracolo considerando la difficoltà di trovare in queste strade spazi per svolgere le proprie attività. Ed è una serata all’insegna degli esordi: prima uscita ufficiale per il Rettore del Magistrato Benedetta Mocenni e altrettanto per il presidente del Comitato Giovanni Sportoletti. I saluti sono stati dell’onorando priore della Civetta Marco Ricci, davanti ad un’affollata e variopinta platea di diciassette modi di interpretare la nostra originale comunità. Ci è piaciuto l’entusiasmo sincero, quasi incontenibile del rettore del Magistrato: "Fiera di essere qui con chi lavora, con chi tramanda le nostre tradizioni – parole di Benedetta Mocenni – nella continua valorizzazione con tutta una serie di iniziative che il Comitato porta avanti, in una sentita progettazione del nostro futuro e che insieme possiamo fare molto". Una carica che le proviene da un non indifferente dna e dal senso di una nuova importante avventura, in bilico fra l’essere rappresentante di tutti e il priore del proprio rione. E poi ecco il nuovo presidente Sportoletti, con lucida emozione ha messo in evidenza la coesione di una efficace Giunta esecutiva, il suo predecessore Emiliano Muzzi: "Come può una istituzione di oltre ottant’anni essere al passo con i tempi? La risposta è mantenere il nostro essere, mai l’apparire, parlando, confrontandosi, discutendo". Ma al tempo stesso avverte: "La vita cambia e lo vediamo giorno dopo giorno, restano i valori, per continuare a essere sé stessi. Questa è la migliore risposta per tutti". Meglio di altre istituzioni, ed è un fatto di coerenza, il Comitato mostra di sapersi sostituire con l’entusiasmo di sempre. Giovanni Sportoletti ci assicura che non si deve aver paura del cambiamento, che non trasforma la tradizione, ma la rafforza. E’ una sfida e un’opportunità, non una minaccia. E questa nomina fa parte di un suo personale percorso di continua crescita, dal ragazzino curioso che entrò entusiasta nell’archivio del suo Drago, all’esperienza dura ma formativa della presidenza di Camporegio, senza mai dimenticarsi di essere un alfiere di piazza. Vederlo raccontarsi davanti all’attenta comunità del Comitato, lo considero anche una vittoria personale, per quelle generazioni a cui deve prima credere, insegnare e poi lasciare il passo. E guardarli camminare spediti verso nuovi traguardi. Il vero lieto fine è non smettere mai di ricominciare.

Massimo Biliorsi