In un giorno di festa dedicato soprattutto all’infanzia, come è appunto la Befana, non è mancato un gesto mirato alle esigenze dei più piccini. Specie a coloro che sono costretti a trascorrere dei periodi in corsia per risolvere alcuni problemi di salute. All’ospedale di Campostaggia, ieri mattina in coincidenza dell’Epifania, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena ha varcato la soglia dell’Unità operativa di Pediatria e Neonatologia della struttura sanitaria della Valdelsa per la consegna di gadget e libricini che saranno poi messi a disposizione dal personale ai piccoli pazienti di Campostaggia. "Da parte mia e di tutti i nostri operatori - afferma il dottor Angelo Cardiello, direttore di Neonatologia e Pediatria di Campostaggia - il più sentito ringraziamento alla generosità del Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena".
Per l’Arma è intervenuta nell’occasione Marta Simonetti, ufficiale addetto del Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena, che ha spiegato in questi termini i significati della bella iniziativa appena andata in porto: "Ogni anno - ha detto - visitiamo un ospedale o una casa famiglia per dimostrare la nostra vicinanza alle persone presenti nelle strutture e alle loro famiglie. Inoltre, tali programmi rappresentano anche un modo per illustrare le attività del Reparto Biodiversità e come atto di sensibilizzazione alla natura". Da poco meno di venti anni - diciotto, per la precisione - Campostaggia è del resto ospedale amico dei bambini e delle bambine secondo la certificazione a firma dell’Unicef, ente che a livello internazionale si occupa di assistenza umanitaria e di diritti dell’infanzia. In questo quadro si inserisce alla perfezione il valore dell’impegno quotidiano del personale medico e infermieristico di Campostaggia. Attività sul campo riconosciute anche da recenti gesti di donazioni, compreso proprio il progetto nella mattinata dell’Epifania da parte del Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena per regalare emozioni e sorrisi in un settore dell’ospedale che accoglie e cura i più piccoli.
Paolo Bartalini