Il doppio cognome? Un mezzo flop Lo hanno scelto 5 coppie su 150

I dati dell’anagrafe da giugno a oggi. "Ma ancora è presto per il bilancio"

Migration

Il doppio cognome non è più solo prerogativa nobiliare, ma vera regola di diritto, che con la sentenza pronunciata dalla Corte Costituzionale il 27 aprile scorso, ha ribaltato la concezione dell’attribuzione del cognome al nascituro, andando ad aggiungersi alla storica sentenza 21 dicembre 2016, con la quale la Corte aveva dato il via libera alla scelta del cognome materno per il riconoscimento.

Come nella vicina Spagna, adesso anche in Italia la legge prevede l’adozione automatica del doppio cognome, composto da tutti gli elementi del cognome del padre e della madre nell’ordine deciso dai genitori. Genitori che possono, di comune accordo, scegliere di attribuire anche solo il cognome paterno o solo il materno, anche se ancora prevale nettamente la scelta del ramo maschile. Una scelta che va nella direzione della sempre più totale e fondamentale parificazione dei genitori, con l’abbandono definitivo della famiglia patriarcale. E Siena non fa eccezione: in una città in cui il doppio cognome richiamata ancora a vecchi fasti nobiliari e famiglie di antiche radici, sono solamente 5 su 150 i nati tra il 2 giugno – mese di attuazione legislativa – e novembre ad essere stati registrati con entrambi i cognomi. "Sono casi che si contano sulle dita di una mano – spiegano dall’ufficio anagrafe comunale , i numeri non sono cambiati momentaneamente rispetto a quelli ai quali assistevamo quando ancora la richiesta di attribuzione doveva passare da questore e prefetto prima di essere inoltrata all’anagrafe. Cinque su centocinquanta non sono molti, ma non si può neanche parlare di flop: dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà nel tempo".

Un processo che è stato non solo semplificato, ma anche rovesciato concettualmente, e che ha bisogno di tempo per sedimentarsi e diventare uso comune. A essere centrale adesso è l’accordo tra i genitori, che solamente se entrambi consenzienti potranno procedere a registrare il figlio con uno solo dei due cognomi. Altrimenti, l’ufficiale civile procederà d’ufficio con la nuova doppia attribuzione. Una novità assoluta, se si pensa che solo dal 2017 e fino a ieri era possibile affiancare il cognome materno a quello del padre tramite procedura amministrativa. Se i genitori erano sposati, il cognome materno veniva inserito per secondo, senza possibilità di essere utilizzato da solo o con ordine invertito. E se è vero che cinque ‘cittini’ su centocinquanta sono relativamente pochi, è anche vero che è un piccolo step verso un mondo diverso.

Andrea Talanti