Il drappellone con spunti originali di Bruno Marzi

L’opera è quella realizzata per la carriera di Provenzano del 1937 vinta da Folco e Tripolino

Ritorniamo, dal 2024 alla carriera di Provenzano del 1937. L’incaricato a dipingere il cencio è Bruno Marzi. Quello sarà l’anno dei fratelli Marzi, visto che quello dell’Assunta lo dipingerà Aldo. Non c’è uno specifico tema da seguire ed ecco che l’artista senese, anche insegnante alle Belle Arti, realizza un’opera formale con qualche originale spunto. Al centro delle attenzioni, spostata leggermente più in basso, è proprio la Madonna di Provenzano che irradia maestosa il suo amore verso la città, le Contrade e lo spirito del Palio. Gli altri elementi che Marzi ha voluto inserire sono gli stemmi delle Contrade, qui in bella evidenza, e una conosciuta nello stile lupa senese, in un gioco di prospettiva che è poi il sale di questa realizzazione scenica. Il tutto in una elegante cornice e con un particolare taglio del cencio in basso, che offre forte agilità a tutta l’opera. Un drappellone che possiamo definire classico, che segna il tempo il palio ma che non offre particolari sensazioni se non ai soddisfatti lupaioli che se lo portarono in Vallerozzi dopo la vincente corsa del grande Folco e di Tripolino, fantino del momento.

Massimo Biliorsi