PINO DI BLASIO
Cronaca

Il fantasma dell’aeroporto di Ampugnano L’Enac si è ripresa la gestione ma non fa nulla

Revocata la concessione ventennale a Sky Services, che ha portato via anche i mobili ma non rinuncia alla battaglia. Delta Aerotaxi aspetta le decisioni, i volontari dell’Aeroclub di Siena pensano all’antincendio per far atterrare piccoli aerei

di Pino Di Blasio

e Teresa Scarcella

Oggi ad Ampugnano è previsto l’atterraggio di un aereo Pc12 da 9 posti per passeggeri più due membri di equipaggio. Stando alle tabelle aeroportuali, apparterebbe alla categoria 3 ai fini del soccorso e dell’antincendio, quindi avrebbe bisogno di un aeroporto con determinate caratteristiche di sicurezza e con mezzi particolari. Caratteristiche e mezzi che Ampugnano non avrebbe più da diversi mesi, come certifica anche la scheda Notam che non specifica nessuna dotazione antincendio.

Mancanza che dura da quando il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, interrompendo un silenzio durato troppo a lungo dopo la sentenza del Tar del 29 aprile 2020, ha revocato "il bando di gara per l’affidamento in concessione ventennale nella gestione dell’aeroporto di Siena Ampugnano, nonché la determina n. 117036 del 17 novembre 2017, che affidava la gestione a Sky Services spa". Concedendo alla società campana, amministrata da Clemente De Rosa, di gestire in via provvisoria l’aeroporto "entro e non oltre il 31 dicembre 2020".

Sky Services ha lasciato le chiavi di Ampugnano, ha tolto anche le scrivanie dagli uffici, seppur con qualche settimana di ritardo, e parcheggiandole in un magazzino lì vicino. Da gennaio Ampugnano è un aeroporto senza guida, con troppe nubi all’orizzonte e un futuro che è, per ora, solo nella testa dei vertici Enac. Che da mesi hanno ripreso la gestione diretta dell’infrastruttura, ma non hanno ancora deciso se affidarla a una società in house, rifare la gara o darla al concorrente di Sky Services, Delta Aerotaxi.

Da gennaio a oggi qualche aereo è atterrato o decollato da Ampugnano. Pochissimi rispetto ai 6-7 al giorno nei mesi estivi del 2019. Ma considerando che tutto è finito sulle spalle gracili dei soci e volontari dell’Aeroclub di Siena è già tanto che ci siano ancora movimenti di velivoli sullo scalo. "Noi possiamo occuparci degli aerei di categoria 2 - premette Luca Vanni, presidente dell’Aeroclub - che sono di compagnie private con pochi posti che normalmente trasportano ospiti di agriturismi di lusso. Oltre ai voli istituzionali di Carabinieri, Finanza, Polizia, che richiedono un servizio antincendio e un minimo di handling. In futuro potremo pensare di attrezzarci per ampliare il servizio antincendio e far atterrare aerei più grandi. L’aeroporto di Siena, se ben gestito, può avere uno sviluppo, l’Aeroclub potrebbe essere un partner. Non abbiamo la forza per gestirlo da soli, anche se lo abbiamo fatto per anni prima di Sky Services".

L’Aeroclub di Siena è la toppa sulle indecisioni dell’Enac da quattro mesi. L’emergenza sanitaria e i divieti imposti dalla pandemia hanno fatto da alibi ai ritardi e ai timori dell’Ente dell’Aviazione civile. Che un anno fa, il 7 maggio 2020, così rispondeva alle domande de La Nazione. "Enac ha preso atto della sentenza del Tar e sta elaborando varie ipotesi. L’aeroporto di Siena rappresenta un bene con ampi margini di sviluppo nei limiti delle sue prerogative infrastrutturali e normative. E’ un aeroporto per l’aviazione generale molto appetibile data la sua collocazione geografica. L‘Enac sta lavorando in modo da chiudere i contenziosi in essere per riprendere la gestione diretta dello scalo". Poi è arrivata la revoca a Sky Services, l’obbligo alla società campana di lasciare la gestione dello scalo e infine il silenzio. Delta Aerotaxi aspetta di conoscere i piani di Enac, Sky Services sbandiera possibili azioni legali per riprendersi quella concessione ventennale. Ampugnano aspetta mestamente l’arrivo dell’estate, con la consapevolezza che, per quanto ammirevoli, gli sforzi dell’Aeroclub non potranno mai far ritornare i 6-7 aerei al giorno, con ospiti stranieri e italiani interessati ai relais e agli agriturismi della provincia. L’ennesima beffa sui sogni di volo di Siena, che si infrangono sempre con ricorsi, duelli legali, proteste e sentenze d’appello che testimoniano le occasioni perdute.