’Il futuro del lavoro a Siena’. Questo il tema che la neosegretaria dell’Unione comunale Pd, Rossana Salluce, ha voluto affrontare in quella che definisce "la prima iniziativa pubblica dedicata ai problemi del territorio": "La sfida è riuscire a unire lo sviluppo economico con la tutela dei diritti in un progetto globale per garantire un futuro a tutti. Questo evento dimostra che il Pd di Siena è un partito che si mette in ascolto del territorio".
A entrare nel merito del dibattito, Valerio Fabiani, delegato alle crisi industriali del presidente della Regione Giani: "Il 30 saremo al ministero per la crisi Beko. Si arriverà con l’aspettativa di vedere un vero piano industriale e non solo lo smantellamento dei siti produttivi con la perdita di posti di lavoro, che fanno pensare a una mera operazione speculativa". E ancora: "I lavoratori dello stabilimento di Siena hanno dimostrato serietà, responsabilità e nessuna voglia di mollare. Il vero problema è la progressiva deindustrializzazione del Paese. Questa stagione – ha concluso – reclamerebbe un impegno straordinario nelle politiche industriali con una leva pubblica, perché ormai questo modello di sviluppo è anacronistico".
Agguerrito l’europarlamentare Dario Nardella che, nel confermare il suo incontro a Istanbul con i vertici di Arçelik a fine febbraio, ha annunciato: "Non dobbiamo darla vinta a Beko, si deve mantenere saldo il patto tra sindacati e istituzioni nel chiedere che non si fermi la produzione a Siena. Se al tavolo a Roma ci fossero garanzie adeguate da parte del Governo e della proprietà, si potrebbe immaginare un progetto dei reindustrializzazione con salvaguardia dei posti di lavoro". E poi: "Ho contattato il fondo proprietario del capannone in viale Toselli – ha aggiunto Nardella –. Sarebbe disposto a sedersi al tavolo di fronte a garanzie per mantenere il sito attivo". E infine: "A febbraio incontrerò il commissario europeo all’Industria Stéphane Séjournè, perchè la Commissione Europea nel bilancio 2026 sta valutando finanziamenti alle Biotecnologie – ha concluso l’europarlamentare –. Questa potrebbe essere la base del rilancio del territorio di Siena".
La segretaria della Cgil di Siena, Alice D’Ercole, ha parlato di "quadro drammatico": "Da AviCoop a Telco, passando per Beko, Vitap e Comege Industrial, per arrivare al settore Moda, siamo di fronte a politiche del lavoro non corrette, perché pagano gli addetti in termini di riduzione dei posti di lavoro e di contrazione degli stipendi. Mi preoccupano anche le 270 uscite da Gsk, non vorrei fossero un segno di disimpegno... ".
Il leader della Cisl di Siena, Riccardo Pucci, guarda avanti: "Bisogna creare sinergie tra tutte le istituzioni, senza distinzione di colori politici e sindacali, per pensare alla reindustrializzazione del territorio, partendo da Mps e dal ruolo della Fondazione per far restare il marchio a Siena. Serve il coraggio di investire e andare oltre gli ostacoli".
Per Sandro Santinami, Uil Siena, "ciascuna delle istituzioni deve fare la sua parte, sperando nell’aiuto della Fondazione Mps". Concreto il senatore Pd Silvio Franceschelli: "Da Beko alle altre crisi in provincia, il vero tema è la cattiva industrializzazione. E’ necessario puntare sulla riqualificazione dei lavoratori verso altri settori investendo nella scuola e nelle agenzie formative per il reinserimento dei lavoratori. Ci sono aziende che faticano a trovare personale".