
Alcuni giovani con i sindaci. Luca Rossi e. Marco Bartoli
“E’ stata davvero una bella giornata. Abbiamo raccontato una storia, l’impegno per dare futuro alla nostra Val d’Orcia. Come Comune di Castiglione d’Orcia abbiamo preso nuovi impegni per il territorio". Ha sintetizzato così il suo pensiero, al termine del primo degli appuntamenti che nei cinque Comuni del “Parco della Val d’Orcia” (Castiglione, Montalcino, Pienza, San Quirico d’Orcia e Radicofani) ricorderanno il ventennale dalla dichiarazione dell’Unesco che ha inserito la valle nell’elenco dei patrimoni mondiali dell’umanità (la nostra Provincia ne vanta per il momento tre, che diverranno con ogni probabilità quattro grazie alla candidatura del tratto di Via Francigena che l’attraversa).
Nell’antica chiesa-auditorium di San Simeone a Rocca d’Orcia, la presenza delle autorità civili e militari, con il saluto del prefetto Matilde Pirreira, di Agnese Carletti, presidente della Provincia, Gabriele Nannetti per la Soprintendenza ai Beni storici, artistici e monumentali e di Andrea Marucci per l’Associazione nazionale patrimoni culturali mondiali, ha dato il segno dell’attenzione verso questo “microcosmo”.
Gli interventi aperti da Adele Cesi (del Focal point nazionale convenzione sul Patrimonio Mondiale), hanno offerto uno spaccato sui percorsi intrapresi per studiare nuove proposte, presentare progetti e ricercare finanziamenti che consentano di valorizzare il territorio in chiave turistica, culturale e di promozione. La successiva tavola rotonda, condotta dal giornalista Cristiano Pellegrini, ha consentito ai cinque comuni di raccontare, attraverso i sindaci Silvio Franceschelli (Montalcino), Andrea Bartoli (San Quirico d’Orcia), Francesco Fabbrizzi (Radicofani), il consigliere delegato Andrea Giorgi (Pienza) e l’ospitante Luca Rossi, quanto è stato fatto ed alcune prospettive di lavoro per il futuro, anticipando fra l’altro i temi che saranno al centro delle giornate previste nelle singole municipalità improntate sul canale celebrativo, propositivo e di evidenziare le molte criticità che chiedono soluzioni, nelle quali anche soggetti sovraordinati dovranno fare la loro parte.
E’ stato posto l’accento su spopolamento, taglio di servizi pubblici, necessità di rendere efficace l’utilizzo dei treni in transito a Chiusi. "Dare servizi nelle aree interne e disagiate ha costi maggiori ed inversamente proporzionali al numero di utenti – ha detto il senatore Franceschelli – ma non è giusto chiedere di sopportarli ai cittadini che vivono e fanno vivere le zone interne". Bernard Dika, portavoce del presidente della Giunta Regionale Toscana Eugenio Giani ha detto, pensando ai giovani: "Sarebbe sbagliato non ascoltarli e coinvolgerli nella vita sociale e politico-amministrativa, in attesa di un futuro in cui avranno spazio quando lo decideranno gli adulti".