Cinquant’anni non sono un traguardo da trascurare per una testata contradaiola: ci sono generazioni, modi ed eventi da tramandare, nuove idee per il prossimo futuro. Così il Valdimontone festeggia il periodico "Pochi ma boni", giunto a questo rilevante traguardo dal lontano 1974, e lo fa con una fresca e ben poco retorica pubblicazione che prende il titolo di "50 di noi". E’ una sorta di lungo e frammentato racconto che si presenta con una indovinata copertina di Andrea De Bernardi e, attraverso un lavoro di coordinamento di Monica Ciabatti, "racconta" ai propri contradaioli, ma non solo, l’evoluzione di un foglio nato per informare e che diventa ben presto vero e proprio manifesto della vita del rione, riflessioni comprese.
"Non smetteremo di esplorare", una ben augurante frase di Thomas Elliot ci guida ad una serie di interventi fra memoria e prospettive. Tanti i redattori presenti nel volume e tante le collaborazioni, nel segno di un lavoro che riflette l’idea primaria di mostrare come solo un solido coordinamento offre risultati concreti anche esteticamente. Non manca l’allegato con la ristampa dei momenti salienti di questo lungo percorso. La semplicità di un tempo è sempre una lezione alle ambizioni del futuro.
Come per altre testate, gli orientamenti per i nuovi giorni di questo periodico sembrano chiari: non eliminare il valore "fisico" della carta, lasciandosi accompagnare dai nuovi mezzi informatici e da quelli che verranno, compreso un accenno al peso che avrà domani l’intelligenza artificiale. Un compleanno ben festeggiato in un serata che metteva insieme relatori che adoperavano il passato per raccontare il presente ai giovani, accanto proprio alle nuove generazioni che guardavano avanti con fare deciso. Il tutto sotto l’occhio attento, con qualche parola di introduzione che metteva a fuoco le intenzioni dell’evento, del priore Alberto Benocci.
Brindisi finale nelle ampie sale della Società Castelmontorio: da qui occhieggia esagerata la visione della città. E certi panorami non sai mai se sono punti di vista che prima o poi trovi scritti da qualche parte.
Massimo Biliorsi