’Il giro di vite’ va in scena ai Rozzi. Opera lirica Chigiana-Mozarteum

Il maestro Matteuzzi: "Una produzione esclusiva che sarà un pugno allo stomaco". Libretto basato su James

’Il giro di vite’ va in scena ai Rozzi. Opera lirica Chigiana-Mozarteum

Il maestro Matteuzzi: "Una produzione esclusiva che sarà un pugno allo stomaco". Libretto basato su James

L’opera lirica di nuovo protagonista a Siena al Chigiana International Festival & Summer Academy. Dopo il successo riscosso dal Don Pasquale di Donizetti, il Chigiana OperaLab, laboratorio di produzione d’opera dell’Accademia, ritorna con una nuova produzione in prima italiana, in collaborazione con l’Università Mozarteum di Salisburgo. Al Teatro dei Rozzi domani, e in replica sabato, va in scena il capolavoro di Benjamin Britten The Turn of the Screw, opera basata sul romanzo gotico Il giro di vite di Henry James.

Pietra miliare del Novecento musicale, l’opera viene proposta in un nuovo allestimento, con la regia di Florentine Klepper, scene e costumi di Selina Schweiger e la collaborazione dell’Associazione Guido Levi Lighting Lab. La direzione è affidata a Kai Röhrig, alla testa della Mozarteum University Chamber Orchestra. sul palco si esibiranno i giovani talenti del corso di alto perfezionamento di canto della Chigiana, tenuto da William Matteuzzi.

"Questa nuova produzione è caratterizzata da una ricercata essenzialità. Siamo di fronte a un’opera che non può lasciare indifferente. Un forte pugno allo stomaco, in senso positivo – spiega il maestro Matteuzzi – basato su una piacevolissima semplicità e essenzialità che rende lo spettacolo molto pulito. Una trasparenza che permette ai ragazzi, molti dei quali giovanissimi, di lavorare con maggiore efficacia sui personaggi".

In The Turn of the Screw il compositore inglese (libretto di Myfanwy Piper) riduce i margini d’ambiguità del testo di Henry James, accentuando il problema della corruzione esercitata dagli adulti sui bambini. L’opera, articolata in un prologo, due atti e 16 scene collegateda interludi strumentali, è di grande difficoltà musicale. "Abbiamo fatto un lavoro eccezionale con i ragazzi. Devo dire – prosegue Matteuzzi – che quest’anno il corso di canto ha registrato un livello altissimo tra i ragazzi, da 18 a 30 anni. Non sarebbe stato possibile, altrimenti, affrontare un’opera le cui difficoltà musicali sono sfidanti anche per un musicista in carriera".

Il risultato è una gemma operistica che il pubblico potrà godere in esclusiva grazie alla sinergia tra Chigiana e Mozarteum. "Con Sani abbiamo subito pensato che, visto il tema del festival ’Tracce’, sarebbe stato perfetto portare in Italia la produzione del The Turn of the Screw realizzata dal Mozarteum. Rinnovando una collaborazione prestigiosa e unica in Italia". Il nuovo allestimento evidenzia, ancora una volta, quanto il Festival chigiano sia un autentico ’festival di produzione’ , grazie all’ampio network di relazioni internazionali.