
Coniugare passato e futuro, ricostruire un ambito culturale, mettere in chiaro i riferimenti. Il convegno ‘Il tempo dei conservatori’, che si è svolto nell’aula magna storia del Rettorato dell’Università di Siena, guardava in questa direzione. ModeratI dal giornalista Pino Di Blasio, sono intervenuti Francesco Giubilei (presidente del movimento ‘Nazione Futura’), Andrea Ungari (ordinario di Storia contemporanea), Francesco Michelotti (assessore del Comune di Siena), Marco Falorni (presidente del consiglio comunale) e Andrea Bianchi Sugarelli (giornalista). "Dio, patria e famiglia era la trimurti del pensiero conservatore a ogni latitudine – ha detto Di Blasio – ma oggi questi concetti sono cambiati. Ci sono nuovi concetti da coniugare, come l’Unione europea che interviene sull’idea di interesse nazionale. Perché, allora, è il tempo dei conservatori?". "Mi riconosco nell’Ue – ha risposto Giubilei – ma riconosco quelle radici cristiane che invece spesso vengono negate. Quello della sovranità nazionale è un tema importante. Pensiamo per esempio alla sovranità energetica, che negli anni non abbiamo costruito e che invece oggi sarebbe stata importante. Il conservatore non è chiuso al futuro, ma chiede che questo non metta in discussione certi valori irrinunciabili". "Vuole conservare – ha puntualizzato Ungari – ma al tempo stesso accetta la trasformazione della comunità, purché avvenga in modo graduale. Non è un rifiuto della modernità, semmai un atteggiamento per gestirla. La globalizzazione non può essere fermata, ma è un processo che dobbiamo governare". "Certi valori di riferimento – ha sottolineato Falorni – sono vicini a quelli del popolarismo italiano ed europeo. Il conservatore oggi fa riferimento a quei valori eterni perché propri della natura umana. Un progresso che non sia soltanto tecnologico ma anche culturale". "Dentro l’Europa – ha detto Michelotti – ma con la nostra autonomia. A Siena, per esempio, scontiamo la questione Mps per un diktat europeo. Spetta a noi pensare uno sviluppo che tuteli anche l’identità del nostro territorio". "Il termine conservatore – ha sottolineato Bianchi Sugarelli – nella politica italiana ha avuto un significato diverso rispetto a quello dei paesi anglosassoni. Serve una nuova immagine del mondo e il valore principale deve essere la cultura".
Riccardo Bruni