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Il ministro Bernini risponde alle domande dei giornalisti prima dell’incontro al Santa Chiara Lab
"Le proteste sono legittime, ma io ho la certezza dei numeri: non ci sono tagli al Fondo di finanziamento ordinario, ma invece aumento delle risorse. Nella finanziaria 2025 ci saranno 336 milioni in più per Ffo, che complessivamente salirà a 9,4 miliardi. E 37,5 milioni di euro saranno investiti solo sul contratto di ricerca", annuncia il ministro Anna Maria Bernini, in risposta alla contestazione degli studenti, andata in scena ieri a Siena, così come altrove.
Il ministro Bernini arriva a Siena a distanza di due giorni dalla partecipazione all’incontro con la Crui, la Conferenza dei rettori, nel corso della quale ha annunciato lo stop del ddl 1240 e la nuova formulazione comprensiva di alcune modifiche, soprattutto nella parte che riguarda il contestato ’preruolo’, una sorta di precariato ancora più lungo per ricercatori e assegnisti di borsa di ricerca: "Voglio ribattezzare il ddl 1240 in ’ddl Crui’ visto che viene incontro alle richieste delle università stesse – dice ancora la professoressa Bernini –. Il contratto di ricerca l’ho sbloccato io, dopo che la sinistra l’ha inventato e non attuato: su questo contratto, molto costoso e complicato per l’università, andremo ad investire 37,5 milioni di euro. Poi abbiamo aperto un corridoio umanitario da Gaza, facendo venire giovani a studiare in Italia; cos’altro dovevamo fare? Sono convinta comunque che anche gli stessi rettori, ce ne sono due qui – il senese Di Pietra e Lorito di Napoli –, possano confermare che non si può parlare di tagli all’Università".
Tocca quindi al rettore Roberto Di Pietra precisare che i "336 milioni in più per Ffo annunciati dal ministro – dice a margine dell’incontro al Santa Chiara Lab – sono nella finanziaria 2025. Ora dovremo capire, nella spartizione fra atenei, quanto toccherà a noi. Certo nel 2024 Unisi ha avuto quasi 9 milioni di euro in meno e, come tutti gli atenei pubblici, anche noi abbiamo bloccato il reclutamento".
Quindi il capitolo sulle università private e telematiche: "La mia dottrina è non avere pregiudizi – dice Anna Maria Bernini – . Sulle università telematiche il mio dubbio è in termini di valutazione formativa. Certo bisogna spendere bene, i soldi pubblici per me sono sacri".
Queste dichiarazioni sui temi scottanti dell’attualità sono a margine dell’evento per il quale il ministro è arrivato a Siena, l’inaugurazione dei nuovi laboratori del Santa Chiara Lab. E su questo si concentra l’intervento della professoressa Bernini nell’auditorium: "Il Santa Chiara Lab – dice - è esempio eccellente di come intendiamo noi la ricerca: un percorso che non si interrompe mai e che prosegue con nuovi progetti, anche nuovi finanziamenti, per nuovi traguardi. Questi laboratori sono un’ambiziosa iniziativa di innovazione nell’Agritech e Agrifood. Un progetto di grande rilevanza strategica per la capacità di offrire risposte ad alcune grandi sfide del nostro tempo, dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare. Mi piace pensare che in questi laboratori si realizza una ‘scienza dolce’, che sa prendere il meglio dal progresso tecnologico per tutelare il grande ecosistema di cui noi siamo parte integrante. Qui l’esempio di ciò che si può raggiungere quando si lavora tutti insieme, università, enti di ricerca, tessuto economico e imprese – ancora il ministro –. Un lavoro ’ecosistemico’, con l’obiettivo comune di inventare il futuro. La ricerca innovata del Santa Chiara Lab, grazie alle nuove infrastrutture tecnologiche e ai fondi Pnrr, è lo strumento per andare ’oltre’, per mettere a sistema la conoscenza e trasformare la dimensione locale in universalistica. L’Università è parte di un mondo sempre più vasto, fortemente inclusivo: non esiste più la figura del ricercatore che inventa chiuso nel suo laboratorio, oggi il percorso è ecosistemico".
Paola Tomassoni