di Laura Valdesi
SIENA
Tutto confermato: il ministro della Giustizia Carlo Nordio verrà a Siena fra qualche settimana. Ha infatti accettato l’invito che hanno rivolto al titolare del dicastero di via Arenula il presidente dell’Ordine degli avvocati di Siena Antonio Ciacci, il rettore dell’Università Roberto Di Pietra e il sindaco Nicoletta Fabio. Un segnale di attenzione per la nostra città e per il territorio della provincia di Siena da parte di Nordio che è al centro del dibattito politico da settimane per via della legge che porta il suo nome, recentemente approvata. E che apporta modifiche importanti al codice penale e di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare. Si va dall’abrogazione del reato di abuso d’ufficio alla collegialità nelle decisioni sull’applicazione della custodia in carcere, ai limiti al potere di appellare del pm per determinati reati. Il ministro Nordio concluderà l’8 novembre l’evento ’La funzione della pena-Percosi di risocializzazione’ che avrà come location la cripta di San Francesco, dalle 15 alle 19. Una riflessione sulla funzione giuridica e sociale del penitenziario con particolare attenzione ai diritti delle persone private della libertà personale e sul loro reinserimento sociale, senza mettere in discussione l’effettività della pena che dovrà comunque essere scontata nelle forme e con le modalità che si impongono ad una società moderna, democratica e civile. A moderare l’evento sarà Salvatore Vitello, ex procuratore di Siena ed oggi avvocato generale presso la Corte di appello di Roma. Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine Ciacci, del sindaco Fabio e del rettore Di Pietra, gli interventi di Gabriele Mazzotta , avvocato generale presso la Corte di Cassazione, Antonio Mura, capo dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia, l’avvocato Cecilia Turco, presidente del Coa Pistoia, il professor Gianluca Navone, associato di diritto privato del nostro ateneo, e il consigliere dell’Ordine Niccolò Valiani.
Un’occasione importante, per la comunità senese, per porre in rilievo le iniziative promosse nel tempo che riguardano il carcere e la funzione della pena. A partire dal campus universitario penitenziario che è attivo da tempo all’interno di Ranza a San Gimignano, frequentato da un centinaio di detenuti. Un’esperienza fra le più rilevanti a livello Italiano. Del resto, Siena è sempre stata all’avanguardia nel corso dei secoli sul tema. Basta pensare che, già all’epoca del Governo dei Nove, il Consiglio generale aveva disposto la creazione di un ospedale per i prigionieri poveri al fine di limitare per quanto possibile le morti all’interno delle carceri presenti all’epoca nella Repubblica di Siena.