
La ministra Anna Maria Bernini ospite alla cerimonia inaugurale dell’ateneo nel 2023
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, torna a far visita all’Università di Siena per partecipare all’inaugurazione dei nuovi laboratori del Santa Chiara Lab collocati al Polo Scientifico di San Miniato.
L’appuntamento è per venerdì: alle 11 la presentazione dei nuovi laboratori nell’auditorium del Santa Chiara Lab: dopo il saluto del rettore Roberto Di Pietra, interverranno il presidente di Agritech, Matteo Lorito, la prorettrice e delegata al Pnrr Donata Medaglini. Il professor Angelo Riccaboni, presenterà il Santa Chiara Lab e il percorso FUSTO (FUori Suolo alla Tavola e Oltre), per poi lasciare la parola a Mania Spalding, imprenditrice dell’azienda agricola Torre alle Tolfe e al presidente della Regione Eugenio Giani. Le conclusioni sono affidate al Ministro Bernini; l’incontro sarà moderato da Michela Berti, capocronaca La Nazione Siena. Infine il taglio del nastro al Polo Scientifico di San Miniato, con visita ai laboratori.
La prima fermata sarà al Santa Chiara Lab, centro universitario per l’innovazione e sede dello spoke 9 del Centro nazionale Agritech, di cui l’Università di Siena è capofila e il professor Angelo Riccaboni coordinatore. E’ nei laboratori del Santa Chiara Lab che si svolgono le attività dei progetti Agritech e Metrofood-IT finanziati dal Mur con fondi Next Generation. Qui vengono portati avanti gli studi sullo sviluppo di colture innovative per far fronte al cambiamento climatico, partendo dalle sperimentazioni nei laboratori idroponici e aeroponici e nelle mini-serre ‘MicroCosmi’, e la trasformazione innovativa di cibo coerente con i principi della sostenibilità nel Kitchen Lab tramite stampa 3D e design parametrico.
L’Università di Siena ha otto progetti sostenuti da fondi Pnrr, che si stanno svolgendo e per tre di questi è spoke leader: il Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna, con finanziamenti per 11,8 milioni di euro; il Centro nazionale per la biodiversità, con 9,5 milioni di fondi; e appunto il Centro nazionale per le tecnologie dell’agricoltura, con budget di 11,7 milioni di euro; da segnalare anche il Partenariato esteso malattie infettive emergenti, l’Ecosistema dell’innovazione sulle scienze e le tecnologie della vita in Toscana. Per gli otto progetti di ricerca l’ateneo si è visto assegnati 64 milioni di euro di fondi Pnrr.
Se un quarto delle risorse è andato nel reclutamento di personale – circa 160 fra ricercatori, assegnisti di ricerca e borsisti -, a tempo determinato fino al febbraio 2026, l’altro investimento, più duraturo, è quello per le attrezzature tecnologiche: sono stati acquistati 17,8 milioni di euro di macchinari, oggi impiegati nei progetti di ricerca che domani resteranno a disposizione dell’ateneo e del territorio, per usi esterni alla ricerca universitaria. Sono spettrometri, stampanti 3D, stampanti per biomateriali; c’è anche un megacalcolatore da quasi 4 milioni di euro. E’ la grande dote lasciata dal Pnrr a Siena, al di là degli studi condotti nel triennio: le attrezzature sono state riunite all’interno del Polo scientifico di San Miniato.
Intanto l’associazione studentesca Cravos annuncia una ‘veglia funebre di protesta contro la ministra Bernini’, con appuntamento venerdì alle 10 all’ingresso del San Niccolò: "Con profondo dolore e gratitudine oggi ci riuniamo per commemorare un’istituzione che ha illuminato le menti e arricchito gli spiriti con il sapere e la passione per l’apprendimento, barbaramente uccisa in nome di logiche aziendalistiche’, si legge nel necrologio ‘in memoria dell’Università pubblica". I colpi attribuiti alla ministra sono "gli investimenti su università telematiche, la riforma del preruolo e i tagli al Ffo".
Paola Tomassoni