La guerra, i cambiamenti climatici, le periferie del mondo. Il modo in cui l’arte fotografica parla della contemporaneità, di quello che succede intorno, diventa ogni anno, in occasione del Siena Awards, il racconto che Siena fa del mondo. E ogni anno sempre con maggiore attenzione alle firme del fotogiornalismo, dei reportage, dei servizi capaci di produrre immagini che diventano icone, trasformando uno scatto in uno strumento per smuovere coscienze. Come accaduto con la storia del piccolo Mustafa e di suo padre Munzir, come accadrà quest’anno con la foto che racconta la storia di Georgy, nell’attimo in cui l’invasione dell’Ucraina diventa un dramma familiare, per una famiglia costretta a dividersi per sopravvivere.
I grandi temi si sono presi la scena. E sono cose che succedono, quando i fotografi che arrivano a Siena con le loro immagini sono reporter del Washington Post, del New York Times, del National Geographinc; Premi Pulitzer, come Salwan Georges, vincitore del Siena International Photo Awards ’23. "La crescita del progetto è stata talmente veloce – spiega Luca Venturi, ideatore e direttore del Siena Awards – che ha richiamato i più importanti fotogiornalisti del mondo. Molti dei premiati sono nomi prestigiosi e questo ha incentrato l’attenzione sulle vicende più calde. La loro ambizione è vincere il premio di Siena. Credo che questo debba far sentire orgogliosa la città. Quando parlavamo di Siena capitale mondiale della fotografia non era uno slogan, era l’obiettivo".
E se da una parte i grandi protagonisti della fotografia hanno aperto delle finestre che da Siena guardano a quello che avviene nel mondo, è vero anche il contrario, per il modo in cui il mondo della fotografia guarda a Siena, al suo territorio, alla sua storia. "Gli ospiti che arrivano per il Siena Awards – afferma ancora Venturi – scoprono il territorio, restano ammaliati dalle vie dei suoi borghi. E questo ci rende fieri. Come del resto ci inorgoglisce il legame stretto con la città, testimoniato anche dalla presenza del progetto Città dei Mestieri, realizzato insieme al mondo delle Contrade. Non potevamo aspettarci di più". Le mostre riapriranno il fine settimana, visitabili ogni venerdì dalle 15 alle 19; ogni sabato, domenica e giorno festivo dalle 10 alle 19. La retrospettiva di William Albert Allard è a Sovicille nel centro culturale la Tinaia. ‘Ameriguns’ di Gabriele Galimberti All’Accademia dei Rozzi. Le collettive: ‘Siena International Photo Awards’ all’ex Distilleria Lo Stellino; ‘Creative Photo Awards’ nei Magazzini del Sale; ‘Drone Photo Awards’ all’Abbazia di San Galgano.
Riccardo Bruni