
Ogni giorno sul fronte Banca Mps arrivano novità che fanno chiarezza, che sgombrano il cielo dalle nubi e riducono le possibili opzioni di futuro. La prima notizia positiva è che anche la Consob ha riconosciuto che, dopo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, il Monte "è fuori pericolo" e non avrà più l’obbligo di informare ogni mese sulle novità aziendali. Nell’aprile 2021 la Commissione di controllo delle società quotate aveva inserito Banca Mps nella ’black list’ e aveva imposto alla governance di comunicare ogni mese aggiornamenti sulla ’continuità aziendale’ e le novità sulla situazione del capitale e sulle trattative e le misure per il rafforzamento patrimoniale o per possibili aggregazioni. Tutto nell’ottica di scongiurare i rischi di shortfall e di crac.
Ora il Monte è passato alla ’lista grigia’, l’informativa è con cadenza trimestrale. La Consob ha recepito l’istanza nella quale la Banca ha evidenziato "che la positiva conclusione" dell’aumento "e la realizzazione di importanti azioni" del nuovo piano fanno ritenere "superati i dubbi significativi sulla continuità aziendale", segnando "una positiva svolta nella gestione". E ha aggiunto l’obbligo trimestrale per "assicurare al mercato un quadro informativo di aggiornamento sul piano industriale la cui realizzazione rileva anche ai fini degli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea".
Altre novità europee sono la conferma degli stress test 2023 della Bce, con Mps inserito nella lista delle 8 banche che saranno monitorate dall’autorità europea, con i risultati che saranno resi noti a fine luglio. E la notizia che la Corte di giustizia Ue ha stabilito che è irricevibile il ricorso di titolari delle obbligazioni Fresh, emesse nel 2008 nel quadro di un aiuto pubblico alla ricapitalizzazione di Mps per 5,4 miliardi di euro.
Ciò che più conta è il futuro. L’uscita dalla black list della Consob ha dato una piccola spinta al titolo in Borsa, che ieri ha chiuso a 2,37 euro, +2,16%. UniCredit ha festeggiato i bilanci con utili netti a quota 5,4 miliardi di euro, con + 12,29% a Piazza Affari. Contemporaneamente l’ad Andrea Orcel si è sfilato dal risiko. "Su Mps se in un futuro molto lontano ci saranno le condizioni, vedremo. Oggi non è cosi. Il nostro piano industriale genera più valore di qualsiasi operazione di fusione e acquisizione".
P.D.B.