PINO DI BLASIO
Cronaca

Il Palazzo delle Papesse a Opera. Ceduto da Bankitalia per 4,5 milioni

Il presidente Costa: "Un grande passo per la nostra società, un investimento per il mondo della cultura". Il manager Di Bello: "Il logo richiama gli occhi decantati da Galileo. Mostre condivise con la rete di musei".

Il Palazzo delle Papesse a Opera. Ceduto da Bankitalia per 4,5 milioni

Il Palazzo delle Papesse a Opera. Ceduto da Bankitalia per 4,5 milioni

Sgombriamo subito il campo dando i numeri, anche se il presidente di Opera Laboratori Beppe Costa, alle domande dei giornalisti ha parlato di "acquisto costato alcuni milioni di euro". Il Palazzo delle Papesse, commissionato dalle sorelle di Papa Pio II nel quindicesimo secolo, è stato venduto dalla Banca d’Italia a Opera Laboratori per 4,5 milioni di euro. La somma che la società aveva offerto all’inizio, vicina alla base d’asta. "C’è stata anche un’altra offerta, il doppio della nostra cifra. Ma alla fine Bankitalia ha deciso di venderlo a noi". E così, dopo l’acquisto e passati i 60 giorni canonici per capire se qualche ministero o istituzione pubblica avesse intenzione di esercitare il diritto di prelazione, il presidente Costa con il suo manager e direttore generale Stefano Di Bello e il sindaco Nicoletta Fabio, hanno rivelato la lieta novella alla città e alla stampa, nella Corte del Palazzo delle Papesse.

"L’intuizione condivisa con Daniele Petrucci (amministratore delegato recentemente scomparso) e con Stefano Di Bello, direttore operativo di Opera Laboratori - ha spiegato Costa -, non rappresenta solo un grande passo per la nostra società, ma è un investimento per il mondo della cultura. Palazzo delle Papesse dialogherà con tutte le istituzioni culturali italiane e internazionali e inviterà i suoi ospiti ad avere uno sguardo di futuro. La riapertura sarà con la mostra, dopo l’estate, delle opere di Julio Le Parc, scultore e pittore argentino, figura di spicco dell’arte cinetica e dell’Op Art, e difensore dei diritti umani. Nel 2025, 20 anni dopo la prima mostra senese e a trenta anni dalla morte di Hugo Pratt, verrà allestita un’esposizione dedicata al padre di Corto Maltese".

Progetti a parte, la notizia clamorosa è la riapertura di un Palazzo che nei secoli è stato tutto. Prima una scuola, poi un luogo di scienza che nel 1633 ospitò Galileo Galilei. Che dalla splendida altana delle Papesse ebbe le sue prime visioni sulle stelle e sul cosmo. Poi sede di Banca d’Italia, con il sindaco Fabio che ha ricordato anche una festa per il diciottesimo di una figlia del direttore. Dal 1998 al 2008 centro di arte contemporanea, diretto prima da Sergio Risaliti e poi da Marco Pierini. Dieci anni chiuso, poi riapre per ospitare ’Dalì Experience’. E da un giorno all’altro, il 1° maggio 2023, la nuova chiusura.

Il direttore Stefano Di Bello ha prima mostrato il nuovo logo delle Papesse: "Un quadrato con tanti occhi che guardano da tutti i lati, in omaggio al pensiero di Galileo, che qui ebbe le sue prime visioni. Noi crediamo nella cultura da guardare ’con occhi che vogliono vedere e che credono a quello che vedono’. Siamo pronti a collaborare con tutti. Con la gestione di Opera Laboratori vogliamo tracciare un percorso di rinascita culturale che porterà nel cuore di Siena mostre d’arte internazionali ed eventi in un edificio che per tanti anni è stato punto di riferimento. Le Papesse diventeranno un simbolo di apertura mentale, dove gli artisti potranno andare oltre e ’immaginare città che non esistono nelle carte geografiche, dove nessun essere umano è estraneo’, come ha detto papa Francesco alla Biennale di Venezia. La pluralità sarà la parola chiave per il futuro del Palazzo delle Papesse".

Un bel colpo messo a segno da Opera Laboratori, un’altra perla in una collana di poli museali che aspetta il gioiello di San Domenico a San Gimignano, per sfavillare ancora di più. "La rete di musei gestita da Opera Laboratori - ha concluso il presidente Costa - abbraccia tutto il Paese. Abbiamo anche acquisito la gestione di Palazzo Fava a Bologna, una prestigiosa sede museale di proprietà della Fondazione Carisbo". Negli ultimi dieci anni Palazzo Fava ha ospitato grandi mostre, da Escher a Picasso, da Hopper ai grandi del Novecento. La rete tessuta da Opera Laboratori diventa sempre più avvolgente.