PINO DI BLASIO
Cronaca

Il Palio un grande gioco: "I barberi sono i pianeti. Nel drappellone di Rik c’è Il piccolo principe"

La metafora e gli accostamenti del sindaco Fabio nella presentazione "Tutta un’altra cosa rispetto all’opera di luglio, ho voluto due artisti diversi perché la Festa è tante cose. Non è vita, quella è la Contrada".

Il Palio un grande gioco: "I barberi sono i pianeti. Nel drappellone di Rik c’è Il piccolo principe"

La metafora e gli accostamenti del sindaco Fabio nella presentazione "Tutta un’altra cosa rispetto all’opera di luglio, ho voluto due artisti diversi perché la Festa è tante cose. Non è vita, quella è la Contrada".

Il Palio è un gioco, per questo è una cosa serissima. E i bambini si stancano a doverlo spiegare sempre ai grandi. Che non capiscono mai niente da soli, non sanno quanto sia importante giocare nella vita. Il sindaco Nicoletta Fabio ripete spesso la metafora del gioco per presentare il drappellone di Riccardo Guasco. Cita ’Il piccolo principe’, esordisce magnificando il caleidoscopio di colori che prorompe dal cencio firmato Guasco. Salutato con applausi convinti, e anche con qualche arricciamento di labbra. Soprattutto per quel Palazzo Pubblico sbilenco, con la Torre del Mangia che sembra posta nel lato sbagliato. Troppo simile a Palazzo Vecchio a Firenze.

Ma sono considerazioni che evaporano nel discorso del sindaco. "L’energia, la vitalità, la fantasia, la creatività, sono i nostri bambini che si ritrovano nelle contrade per giocare con i barberi e avvicinarsi alla Festa con leggerezza e rigore, fin da piccoli. Vedo questo nell’opera di Guasco - è il claim di Nicoletta Fabio - . La protezione dell’Assunta che vigila la città tutta, terra e cielo sembrano incontrarsi. La volta celeste raffigurata sopra la testa della Madonna completa un preciso disegno formato da piccoli pianeti e costellazioni, che richiamano i barberi del Palio e che decidono le sorti del mondo terreno. Questi pianeti colorati mi hanno fatto pensare ad alcune immagini de ‘Il piccolo principe’".

Il collegamento tra i pianeti, i barberi e il grande mondo del Palio è nel gioco, atomico e cosmico, che racconta il drappellone. "Anche i pianeti di Rik infatti, - aggiunge il sindaco - in un certo senso, racchiusi all’interno di un piccolo cosmo, rappresentano gli uomini, con pregi e difetti, proprio come nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry. Il gioco resta centrale come sempre vogliamo anche per la nostra Festa. Fondamentale però rispettare quelle regole, che ci insegnano fin da piccoli, fondamentale rispettare ognuno i propri ruoli, perché l’autenticità del Palio, nella sua evoluzione, ha bisogno di punti fermi e di autorevolezza. Ognuno di noi ha il compito e il dovere di preservare qualcosa di unico, secondo le proprie capacità e competenze, mai travalicare i confini".

Questo il discorso ’ufficiale’, pronunciato sul palco dell’Entrone, dopo gli applausi dei contradaioli. Poi il sindaco Fabio ha voluto approfondire il concetto. "E’ un Palio totalmente diverso da quello di luglio, con colori più accesi e prorompenti. Ma era mia intenzione precisa scegliere due artisti completamente diversi, perché il Palio è tante cose e può essere ’riassunto’ in mille forme. La cosa che accomuna i due artisti, Guasco e Guasparro, è la giovane età. Ed è un valore".

Il drappellone coloratissimo rimanda ai colori delle Contrade. "Quello che ho voluto dire nel discorso, tra le righe - spiega la professoressa Fabio - accostando i barberi ai pianeti è che, nella cosmogonia del Palio, i pianeti sono le Contrade. Il Palio non è vita, è una metafora. La vita è la Contrada, sono le Contrade quello che danno il senso alla Festa. Il riferimento del gioco e dei ruoli? Parlavo di tutto e tutti. Il Palio ha le sue regole ferree, ognuno ha un ruolo da assolvere. Ed è importante che ognuno rispetti i confini del suo ruolo".