Il libro “La mia vita“ (edito da Cantagalli), autobiografia del professor Giovanni Buccianti, affronta molti passaggi rilevanti della storia della città e in particolare dell’Università degli studi, oltre a tanti ricordi di vita personale e della propria famiglia. In alcuni casi sono chiamati in causa direttamente persone con cui ha condiviso esperienze professionali, in particolare per quanto riguarda l’ateneo. Tra queste, ospitiamo l’intervento del professore emerito Riccardo Pisillo Mazzeschi, con una breve risposta del professor Giovanni Buccianti (nel box a fianco), chiamato direttamente in causa dalle parole di Pisillo Mazzeschi.
Caro Direttore,
Le scrivo in merito al libro “La mia vita”, pubblicato recentemente dal professor Giovanni Buccianti, di cui La Nazione ha dato notizia. Ciò allo scopo di ristabilire alcune verità, tradite nel libro. Buccianti, mosso da un antico livore verso di me, forse perché avevamo idee diverse sulla nostra Facoltà e sulla missione stessa dell’Università, nel capitolo 5 del suo libro fa alcune affermazioni false nei miei confronti.
Infatti: 1) Non è vero che Buccianti mi abbia dato un “aiuto” nella carriera accademica, né che mi abbia “introdotto” presso il professor Benedetto Conforti, mio maestro. Conoscevo benissimo Conforti, poiché avevo seguito il suo corso di Diritto internazionale e sostenuto con lui l’esame. Conforti stesso mi incoraggiò, dopo la laurea, a tentare la carriera universitaria.
2) Non è vero che io abbia vinto il concorso a ordinario di Diritto internazionale privato. Tale settore concorsuale non esiste e non è mai esistito. Vinsi invece, nel 1990, il concorso nazionale per professore di prima fascia di Diritto internazionale. 3) Non è vero che abbia vinto tale concorso “non senza difficoltà”. Risultai invece primo, alla pari con un collega, nel concorso nazionale per cinque posti. 4) Non è vero che abbia chiesto a Buccianti di “costringere” il professor Francioni a lasciarmi il suo posto di docente di Diritto internazionale. Tale richiesta, essendo io allievo di Francioni, sarebbe stata totalmente assurda! Parlai invece con Francioni solo dell’ipotesi di un possibile sdoppiamento del corso di diritto internazionale.
5) È invece vero che, verso la fine degli anni ’90, quando si ventilava una possibile trasformazione del Corso di laurea in Scienze Politiche in una Facoltà autonoma, Buccianti era fortemente contrario a tale progetto. Non vi è quindi da stupirsi del fatto che il sottoscritto, insieme ad altri colleghi che condividevano il progetto, si sia recato apertamente a parlarne con il Rettore Tosi, per conoscere la sua opinione. Il progetto era importante e si è poi realizzato con molto successo. Si trattava di un “golpe” contro Buccianti solo nella sua immaginazione.
6) Si commentano da sole, per la loro inconsistenza, le altre fantasiose invenzioni di Buccianti sulle gite a Roma del “comitato dei tre”, sui fatti e le responsabilità relativi all’accordo con l’Arma dei Carabinieri, e sui boicottaggi alla sua prolusione. Infine, l’accusa grave circa la presunta “spartizione” di posti è del tutto gratuita e infondata.
Con viva cordialità
Prof. Avv. Riccardo Pisillo Mazzeschi
Emerito di Diritto internazionale Università di Siena