Il Santa Maria della Scala ha presentato il programma di iniziative per il 2025. L’intenzione, ribadita dal presidente e dalla direttrice della Fondazione, Cristiano Leone e Chiara Valdambrini, è quella di coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale esistente con uno sguardo verso l’innovazione e la contemporaneità. Da una parte, quindi, artisti come Jacob Hashimoto (da maggio a settembre), che realizzerà un’istallazione nei locali della Corticella per la mostra ‘Path to the sky’, a cura di Raphaëlle Blanga, di cui l’artista americano sarà protagonista dal 22 maggio fino a settembre; dall’altra, artisti profondamente legati al contesto cittadino come il Vecchietta, simbolo del Rinascimento senese, cui sarà dedicata una mostra a ottobre, a cura di Giulio Dalvit.
La prima mostra in programma è quella curata da Beatrice Pulcinelli e dedicata a Primarosa Cesarini Sforza (dal 15 febbraio all’8 giugno) che con le sue istallazioni che integrano ricamo, disegno, pittura e assemblaggi in supporti di tela e carta va a comporre un ‘Giardino di carta’, con trenta opere che saranno dislocate su più livelli del complesso museale e all’Archivio di Stato. ‘Out of the box’ si svilupperà in tre tappe, la prima dal 28 febbraio, e vedrà valorizzare il patrimonio del Santa Maria, mettendo in relazione le opere della collezione storica e quella d’arte contemporanea, attraverso i lavori di Domenico (Mimmo) Paladino, Alfredo Jarr e Olivo Barbieri.
E poi ancora la mostra dedicata alla collezione di Francesco Carone dal titolo ‘Le montagne. Il Golgota’ (dall’11 giugno al 31 agosto); la mostra personale di Gianluca Codeghini (9 luglio - 28 settembre) in collaborazione con l’Accademia Chigiana; la quinta edizione di Siena comics for kids, Festival del fumetto per ragazzi (3 - 5 ottobre); il Festival di fotografia ‘Archivi aperti’ (ottobre) e infine la seconda edizione di Xenos (13 - 16 novembre), festival di performance tra danza, musica, pittura, fotografia, moda, realtà virtuale, che torna a Siena dopo il successo dello scorso anno.
"Ogni iniziativa – dichiara Cristiano Leone – è stata concepita come un punto di incontro tra passato e presente, tra il visibile e il nascosto, tra ciò che è patrimonio e ciò che, in quanto creazione di oggi, sarà il patrimonio di domani". "Nel cuore di un luogo che porta con sé un millennio di storia e dedizione alla cura e all’accoglienza – afferma Valdambrini – non può che essere insita una naturale propensione al dialogo". "Il Santa Maria – aggiunge il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio – deve rappresentare un luogo da vivere e conoscere nel suo profondo. È un lavoro che chiede tempo e dedizione e che ha l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e la nostra identità".
Riccardo Bruni