MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Il premio nel nome di Mario Celli: "Omaggio alla forza della parola"

Riconoscimenti a Baldi, Governi, Foschini, Filiberti. Il saluto del sindaco all’iniziativa voluta da Maria Pia Corbelli

Foto di gruppo al termine della cerimonia del Premio Mario Celli

Foto di gruppo al termine della cerimonia del Premio Mario Celli

Aleandro Baldi, Giancarlo Governi, Lorenza Foschini e Marco Filiberti, sono stati i premiati per la 44° Edizione del Premio Televisivo e Giornalistico Mario Celli. La Sala delle Lupe ha ospitato questo evento, ormai da molti anni nel calendario culturale della nostra città. "Un omaggio alla forza della parola che sa raccontare – ha messo in evidenza il sindaco Nicoletta Fabio nei suoi saluti – nella memoria di Mario Celli, un giornalista mecenate che va ricordato proprio attraverso il racconto, affinché molti personaggi del settore possano essere onorati sottolineando il loro lavoro, nella visione di una cultura che è un impegno costante nel nostro tessuto quotidiano. Giornalismo come impegno civile".

Ha ribadito Maria Pia Corbelli, organizzatrice del premio: "Mario Celli un visionario che portava avanti le sue idee facendole diventare sempre realtà". Ed ecco scorrere i volti e le storie dei quattro insigniti: Giancarlo Governi, che ha vissuto i momenti migliori del novecento teatrale, di musica e del mondo dei fumetti, autore di programmi televisivi che hanno lasciato il segno.

Poi Aleandro Baldi, un cantautore che ha fatto poesia pur restando una persona semplice e per niente conquistato dal successo più effimero. Lorenza Foschini, una giornalista che dalla Rai, con nomi come Zavoli e Minoli, ha saputo arrivare alla scrittura vera e propria, in un percorso che ha visto molto spesso come scenario proprio le terre di Siena, soprattutto la val d’Orcia. E poi Marco Filiberti, drammaturgo, poeta e narratore, la cui laboriosa e complessa attività la possiamo benissimo concentrare e sintetizzare nel suo "Parsifal", un film dove è anche fra i protagonisti.

I premiati hanno sicuramente compreso la spirito di questo riconoscimento, che mette insieme la memoria di un giornalista come Mario Celli, ma anche il forte legame con la città, con il territorio. Altrove questo Premio non avrebbe avuto senso e la lunga lista dei premiati testimonia che il loro "passaggio senese", non solo è indimenticabile ma anche un capitolo importante della loro carriera. Una lista che ogni anno si arricchisce di altri protagonisti della vita italiana. In questo caso ricevere un’opera d’arte di un’artista come Carlo Pizzichini, è una tangibile testimonianza che Siena lascia un segno indelebile.