
Sotto la targa per i 70 anni dalla laurea a Rodolfo Bracci, sopra i riconoscimenti per i 50 anni, in alto per i 25 anni
di Laura Valdesi
Un "patto" per difendere il sistema sanitario pubblico, valore per la comunità. L’invito a considerare la spesa in questo settore un investimento. La necessità di implementare la sicurezza, stante le troppe aggressioni ai medici. "Non si contano più quelle fisiche e anche verbali. Inoltre la medicina è sempre più donna e non si può accettare che una giovane collega di guardia medica debba andarci accompagnata dal fidanzato, dal marito o da babbo". E ancora. I "turni massacranti, il mancato turn over, l’eccessiva burocrazia" vengono considerati "indicatori negativi" e tolgono appetibilità al settore sanitario pubblico con una deriva verso il privato. "Non siamo contro quest’ultimo, sia chiaro, vogliamo solo che risulti di ausilio al primo e non lo sostituisca. Perciò crediamo che il rilancio del servizio sanitario nazionale avvenga attraverso la sua attrattività e dando valore alle risorse umane. I medici in questo momento non ce la fanno più. Il nostro equilibrio è quello del ciclista e non della sentinella", dice il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Roberto Monaco toccando nel suo discorso molti temi ’caldi’, durante il tradizionale incontro per la consegna dei caducei d’oro e d’argento e per il giuramento dei nuovi camici bianchi nella villa di Vicobello. "Mantenete accesa quella fiamma che è il rapporto tra medico e paziente. Guardate sempre negli occhi la persona anche se la burocrazia ci vuole costringere a guardare lo schermo di un computer", invita i cento giovani professionisti prima del giuramento. "I medici sono artigiani della salute", li pennella Monaco.
"Costruiamo un’alleanza strategica che individui soluzioni che consentano al medico di poter fare il suo lavoro e ristabilire che atto medico è anche l’ascolto di chi soffre. Ma per esserci relazione – rivendica il presidente dell’ordine – occorre tempo. Non si può pensare ai nostri luoghi di cura come ad una catena di montaggio. Occorre allontanarsi dalla burocrazia e avvicinarsi a chi soffre", evidenzia in avvio Monaco. Chiede alle istituzioni rispetto reciproco e, al contempo, "di preservare la dignità professionale e delle persone che operano nella sanità". Un patrimonio. "Non serve dire che la sanità da anni è stata considerata come un bancomat, non serve cercare colpe e colpevoli. Occorre capire, tutti insieme, che siamo sulla soglia della storia", Di qui il necessario cambio di passo ricordando che il sistema salute diventa per il Paese un volano di crescita economica e di stabilità sociale. "L’errore del passato è stato di non aver puntato sui professionisti. Non ripetiamolo", invita Monaco rilanciando l’idea di una "costituente della salute" che coalizzi tutti a favorire del sistema sanitario nazionale. Si sofferma anche sull’intelligenza artificiale, ormai entrata nella nostra vita. "In futuro – osserva Monaco – la competizione non sarà fra medico e macchina quanto fra medici che sapranno usare le nuove tecnologie e altri che non saranno invece in grado di farlo".