PINO DI BLASIO
Cronaca

"Il presidente ideale?. Un sindaco che rilanci il ruolo della Provincia. Più peso in Fondazione"

I ’siluri’ di Starnini, primo vertice provinciale eletto direttamente "Il capoluogo è assente su tutti i tavoli, chi sarà eletto riempirà i vuoti. Liquidiamo il TraIn e la Fises, diamo più soldi al sociale e ai Musei senesi".

"Il presidente ideale?. Un sindaco che rilanci il ruolo della Provincia. Più peso in Fondazione"

I ’siluri’ di Starnini, primo vertice provinciale eletto direttamente "Il capoluogo è assente su tutti i tavoli, chi sarà eletto riempirà i vuoti. Liquidiamo il TraIn e la Fises, diamo più soldi al sociale e ai Musei senesi".

Alla vigilia della riunione della direzione provinciale del Pd, convocata per fare il punto sulle prossime elezioni del presidente della Provincia, Sandro Starnini lancia i suoi consueti petardi sui tavoli della politica. Sindaco di Rapolano Terme, primo presidente della Provincia eletto direttamente, una veemenza verbale da Johnny Stecchino ("ma quanto costano le banane a Palermo?"), l’illusione di poter ancora trattare alla pari con Ferrovie, Anas, ministeri e Regione, e un fiuto sulla politica che non ha perso negli anni, Starnini invia messaggi al Pd e a sindaci e consiglieri di centrosinistra che eleggeranno il prossimo presidente.

"Prima bisogna capire per che cosa lo eleggeremo. Perché se deve mettere qualche firma nei momenti tolti ai suoi impegni da sindaco - è il prologo - possiamo tirarlo a sorte. Io chiedo che il prossimo presidente rilanci la Provincia, ridia protagonismo all’istituzione, smalto e coraggio al ruolo. Dovrà andare oltre le competenze della riforma, anche per riempire i vuoti lasciati dalla giunta del capoluogo, che è assente da tutti i tavoli".

Dia un esempio di protagonismo possibile.

"Sulla mobilità e le infrastrutture. Perché non trattare con Ferrovie per mettere a bando la linea Siena-Chiusi? Servirebbe una nuova gara per i collegamenti ferroviari, anche con Firenze e Grosseto. Nuovi progetti e investimenti sostanziosi".

Pensa che le Ferrovie la ascolteranno?

"Se non ti fai sentire, non ti ascolta nessuno. Guardi anche al TraIn; cosa ci facciamo di una società che è in causa con Autolinee Toscana e che avrebbe in cassa 7 milioni di euro? O la liquidiamo o investiamo quei soldi in nuovi servizi. E deve essere il presidente della Provincia a guidare il processo".

Altri settori in cui dovrebbe intervenire?

"Va ricostruito un rapporto nuovo con la Fondazione Mps. Palazzo Sansedoni sostiene le start up, ma i Comuni hanno bisogno di servizi sociali, di investimenti per centri diurni e case di riposo, per interventi sul welfare e sui bisogni dei cittadini. Anche la Fondazione Musei senesi avrebbe bisogno di risorse per programmare le mostre. Se la Fondazione dà all’Accademia Chigiana un milione di euro, dovrebbe darne altrettanti ai Musei senesi".

E’ un nostalgico degli anni in cui la Provincia nominava cinque deputati, tutti ex sindaci, e poi sprecava milioni di euro degli utili in progetti sballati?

"La sua considerazione velenosa è sacrosanta. Ma è altrettanto urgente ristabilire un giusto rapporto con la Fondazione Mps, nel rispetto delle competenze. Perché non affrontiamo anche l’argomento Finanziaria senese di sviluppo? Dovrebbe essere chiusa da anni, non serve più a molto. Così come il presidente della Provincia dovrebbe essere protagonista nel settore delle Scienze della vita, visti i problemi di Tls e Biotecnopolo".

Perché non l’avete fatto quando governavate soli? E qual è il suo identikit da presidente?

"Deve essere un sindaco di esperienza di governo, facendosi aiutare dalla conferenza dei sindaci e che abbia una visione molto più ampia della sua area".

Così esclude qualcuno e rimette in pista altri sindaci..

"Non guardiamo al nome, ci sono tanti sindaci in grado di guidare la Provincia. Ci sono oltre 450 persone che dovranno eleggerlo, il centrosinistra ha la maggioranza per scegliere il migliore".

Non ha un suo candidato?

"Sì, ma non ha senso dirlo ora. Vorrei che il nuovo presidente avesse più peso sulla transizione ecologica ed energetica. Togliendo potere all’ente sull’urbanistica. Che senso ha oggi il Piano territoriale provinciale? Togliamolo di mezzo".