LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

Il presidio Fiom davanti alla Pramac: "Abbiamo il diritto di lottare". Campinoti: "Qui massima libertà"

L’imprenditore: "Vedo solo la volontà di creare conflitto, questo è irresponsabile"

Il presidio della Fiom Cgil davanti alla Pr Industrial-Pramac di Casole

Il presidio della Fiom Cgil davanti alla Pr Industrial-Pramac di Casole

Presidio davanti alla Pr Industrial-Pramac di Casole per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale. Alla luce dello stato di agitazione dei metalmeccanici a livello nazionale per la rottura delle trattative, era stata presentata dai sindacati a Pramac la richiesta di affiggere i simboli della protesta in ogni luogo di lavoro. Ma "l’azienda ha diffidato e intimato alla Fiom di rimuovere tutto il materiale sindacale". Per questo era stato annunciato il presidio. Ieri davanti ai cancelli sono intervenute la segretaria provinciale della Fiom Cgil Daniela Miniero e Alice D’Ercole, segretaria generale Cgil Siena. "Verso l’azienda non c’è stato alcun atto ostile – ha sottolineato Miniero –. Perché l’affissione di questa bandiera era in un contesto di mobilitazione nazionale. Si sono interrogati su quanto successo anche i consiglieri comunali di Casole (solidarietà da ’Noi ci siamo!’)". "Non deve essere messo in discussione il diritto dei lavoratori a rivendicare e a lottare per la loro giusta retribuzione – ha affermato D’Ercole –. Quello che è successo qui è un fatto grave. Dobbiamo continuare a lottare per una diversa democrazia dentro i luoghi di lavoro, in cui la rappresentanza dei lavoratori venga giustamente ascoltata". Pramac fa sapere: "Al presidio, in cui c’erano 25 persone, ha partecipato un solo dipendente in forze all’azienda; l’adesione allo sciopero è stata del 15% dei dipendenti del sito di Casole. Questi dati dimostrano come la maggioranza dei lavoratori di Pramac non abbia aderito a questa forma di protesta contro l’azienda".

Poi è lo stesso Paolo Campinoti a intervenire: "Chi ci conosce sa bene che non abbiamo mai fatto mancare il nostro aiuto a nessuno e soprattutto non abbiamo mai fatto venir meno la libertà d’espressione in azienda. Anzi, per noi è un aspetto fondamentale". E ancora: "Essere tacciati di avere certi atteggiamenti fa molto dispiacere, perché non corrisponde a verità. Noi continuiamo a lavorare come abbiamo sempre fatto. Il consiglio che posso dare è di concentrarsi sui veri problemi – rimarca Campinoti –. Ci sono aziende del territorio che di problemi ne hanno. In Pramac abbiamo tra i premi aziendali più alti e generosi in Toscana e nel sito stiamo facendo un investimento di oltre 20 milioni di euro. Credo che questo possa bastare – è la conclusione – per far capire quanto sia fuori da ogni logica e non corrispondente a verità quanto viene annunciato dal sindacato, che ha deciso di mettere in scena questa strumentalizzazione. Credo che la volontà sia creare una situazione di conflitto. Definisco tutto ciò come irresponsabile".

Lodovico Andreucci