di Pino Di Blasio
Nicola Maione, avvocato, ex presidente dell’Enav ("ho lasciato il cuore quando mi sono dimesso da presidente dell’Ente aviazione civile"), ha passato le prime 48 ore da presidente del Monte dei Paschi da una riunione all’altra. Dal primo consiglio d’amministrazione, che ha assegnato le deleghe di amministratore e di direttore generale a Luigi Lovaglio e nominato i componenti delle varie commissioni consiliari, ai briefing con l’ad e gli alti dirigenti di Rocca Salimbeni. Oltre a rispondere al telefono a tutti quelli che si sono congratulati con la sua ascesa sulla vetta della banca più antica del mondo.
"Il Monte dei Paschi ha bisogno di essere supportato da tutti in questa fase - è il primo commento del presidente Maione -. I tre anni da consigliere sono stati molto intensi, affascinanti da un lato e pieni di responsabilità dall’altro. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, anche nei tre anni del consiglio precedente. Oggi la Banca sta sul mercato con pari dignità con le altre banche italiane. E il primo giorno da presidente lo sto vivendo con un senso di soddisfazione e di grande responsabilità. Spero di essere all’altezza del compito che il Governo mi ha assegnato. Anche il voto dell’assemblea degli azionisti, pressoché unanime, mi ha dato ancora più responsabilità. Riconoscendo la bontà del lavoro svolto, soprattutto insieme all’amministratore delegato".
In effetti, una percentuale sopra il 99% dei consensi è tra le più alte mai registrate in un’assemblea. C’è un altro presidente, Carlo Rossi della Fondazione Mps, che ha commentato l’esito dell’assemblea. Che ha escluso tutti i candidati al consiglio della lista delle Fondazioni. "Non posso nascondere che l’esclusione dal cda ci abbia fatto male - dice Rossi, a nome anche delle altre Fondazioni azioniste di Banca Mps -, anche se Assogestioni ha confermato la sua bravura nella gestione delle assemblee e dei voti nelle liste del cda. Abbiamo il 2,305% del capitale Mps, non ci aspettavamo una presenza così massiccia, oltre il 3,8%, da parte dei fondi. Le Fondazioni hanno presentato la lista con spirito di servizio. Il tassello più importante resta il piano industriale e il raggiungimento degli obiettivi della banca. Le Fondazioni resteranno azioniste fedeli, anche senza rappresentante in cda. Avremmo voluto nominare il professor Giampaolo Gabbi, che ha insegnato alla facoltà di Economia a Siena per tanti anni".
"I migliori auguri di buon lavoro ai nuovi vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena". Li formula il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dopo la nomina da parte dell’assemblea dei soci del nuovo presidente Nicola Maione, del vicepresidente Gianluca Brancadoro, e del nuovo Cda, che ha poi confermato Luigi Lovaglio come ad. "Sono certo – prosegue Giani - che dai nuovi amministratori verrà tutto l’impegno necessario per rafforzare il ruolo della banca più antica del mondo nel Paese e in Toscana".