Il rimpianto di Ambrosione: "La prima era migliore"

"Dopo mezz’ora, con le forzature e la rincorsa di difficile gestione, temevo che la situazione potesse peggiorare. Ma avrei voluto una mossa diversa".

Il rimpianto di Ambrosione: "La prima era migliore"

Il rimpianto di Ambrosione: "La prima era migliore"

di Orlando Pacchiani

SIENA

"Non è stata una buona mossa, la prima era molto meglio. Ma dopo mezz’ora temevo che la situazione potesse peggiorare". Bartolo Ambrosione è rammaricato per l’esito finale, ma cerca di spiegare i motivi della sua decisione.

Ambrosione, perché ha deciso di dare buona la mossa?

"Avrei voluto qualcosa di meglio, ma da mezz’ora la situazione era bloccata e il cavallo della rincorsa non mi sembrava facile da gestire. Alla fine l’allineamento, tranne un paio di cambi di posto, è stato buono e nessuno è rimasto al canape. Si poteva fare meglio, ma anche molto peggio visto come stava procedendo".

Però di fatto c’è chi è rimasto penalizzato. Non ha pensato di annullare?

"No, anche perché si ripetevano le forzature e questo rischiava di complicare sempre di più il quadro. In quel momento non me la sono più sentita di annullare la mossa".

La stessa situazione, con la rincorsa lontana, si era ripresentata alla quarta prova e lei ne aveva parlato con i capitani.

"È vero, il problema era stato messo in evidenza ma sono ricaduto in quell’errore giocoforza. Non mi sembrava ci fossero più le condizioni per arrivare a una mossa migliore".

Cosa temeva in particolare?

"Quello di cui si è parlato in questi giorni: l’incognita di sei cavalli esordienti non andava sottovalutata. Anche se si tratta di cavalli molto preparati, in alcuni casi erano portati a forzare al canape".

Crede che in qualche modo i due giorni di attesa, con la mossa già svelata, abbiano potuto influire?

"No, c’è stato un atteggiamento molto positivo da parte dei fantini, in tutte le prove e anche in occasione del Palio. A loro non devo dire nulla".

Qual è la sua riflessione finale: è a disposizione per agosto, se i capitani vorranno?

"Come sempre dipende dalle scelte dei dirigenti di Contrada, qualunque cosa decideranno per me andrà benissimo. Quando si fa una scelta, può andare bene o può andare male. Questa volta è andata male, ma resto convinto che poteva andare molto peggio. E alla fine almeno l’allineamento c’è stato".