DIEGO MANCUSO
Cronaca

Il ritorno della cattedrale: "La speranza è riaprire entro l’anno giubilare"

I lavori avviati nel 2022 in dirittura d’arrivo, affidato l’adeguamento liturgico. Don Antonio Canestri: "Sarà un rinnovamento completo e omogeneo".

La cattedrale di Santa Maria Assunta domina piazza Grande a Montepulciano

La cattedrale di Santa Maria Assunta domina piazza Grande a Montepulciano

Che debba fare da scenografia, da palco, da schermo per proiezioni, da ultimo tratto della corsa del Bravìo delle Botti o, motivo per cui esiste, da luogo dal quale il vescovo presiede l’assemblea dei fedeli (e dunque, da segno della giurisdizione episcopale), da più di quattro secoli la cattedrale di Montepulciano, intitolata a S. Maria Assunta, riveste il ruolo di elemento architettonico di piazza Grande ammirato e frequentato. Ora, dopo un periodo di chiusura dovuto a importanti lavori, che si protrae da settembre 2022, uno dei simboli della città comincia ad intravedere la possibilità del ritorno alla piena fruibilità. "Non posso fare una previsione, posso però esprimere un auspicio", afferma don Antonio Canestri, da lungo tempo direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi (nonché vicario del vescovo), come tale informatissimo sull’iter degli interventi in corso.

"Anzi, prendendo a prestito il motto dell’anno giubilare, potrei esprimere la speranza che la cattedrale venga riaperta ai pellegrini entro l’anno, magari proprio alla fine del 2025". A dare nuovo impulso alle aspettative dei fedeli (e non solo) è un atto appena reso pubblico dalla Diocesi che indica il progetto vincitore del concorso di idee per la progettazione dell’adeguamento liturgico della cattedrale. Al termine di un iter che aveva mosso i suoi primi passi prima della pandemia, quando, cioè, la Diocesi, con un proprio progetto, era stata ammessa a un finanziamento dell’8 X 1000 per l’adeguamento dell’altare della chiesa, e che ha coinvolto, sotto la presidenza del vescovo, cardinale Augusto Paolo Lojudice, qualificatissimi esponenti del mondo accademico e dell’arte sacra, è stato identificato come vincitore il progetto presentato dal gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Laura Meloni, di Acuto, in provincia di Frosinone. Mentre sui social i vincitori parlano di grande onore e di emozione immensa, tocca sempre a don Canestri il compito di indicare i percorsi.

"Possiamo dire – spiega il religioso – che proprio dalla necessità di rinnovare l’altare, con tutti i suoi annessi, si sia manifestata, d’intesa con la Cei, l’esigenza di intervenire su alcuni elementi della cattedrale. Manca qualche mese al termine del complesso intervento di restauro del trittico di Taddeo di Bartolo, che ci restituirà uno straordinario capolavoro del ‘400, di profondo significato per la comunità, l’altare doveva essere alla sua altezza e rigoroso come la cattedrale. Allo stesso modo – prosegue don Canestri – i necessari e complessi restauri del coro, della cantoria, della vecchia cappella battesimale, dovevano necessariamente viaggiare di pari passo con l’adeguamento liturgico, per giungere a un rinnovamento completo e omogeneo, che escludesse altri interventi urgenti". Ora saranno dunque avviati i contatti con lo studio vincitore per giungere alla progettazione e pianificare l’inizio dei lavori.