"Il triste primato della città più cara. A Siena un rischio di bomba sociale"

L’allarme di Alice D’Ercole, segretaria generale Cgil. "Progressivo impoverimento"

"Il triste primato della città più cara. A Siena un rischio di bomba sociale"

"Il triste primato della città più cara. A Siena un rischio di bomba sociale"

"Un triste primato emerge dai dati Istat di giugno che vedono Siena scalare la vetta della città più cara d’Italia, - dichiara Alice D’Ercole, segretaria generale CGIL Siena - un 2,6% in più rispetto allo stesso mese del 2023 che equivale a 663 euro annui di maggiore spesa per vivere. Un aumento che grava sulla vita di lavoratori, pensionati e persone in condizione di povertà. Un triste primato, tutto senese, che appesentirà le condizioni materiali di vita di dipendenti e anziani già fortemente impoveriti dall’inflazione che, negli ultimi anni, ha mangiato la ricchezza delle famiglie per un valore di due mensilità di stipendio".

"Questo triste primato si insinua in un territorio che si sta progressivamente impoverendo, - sottolinea la segreteria Cgil - sia in termini di contrazione dei posti di lavoro che della loro qualità. Assistiamo all’arretramento industriale di alcuni gruppi, vedi Amadori e le preoccupazioni sulle poche certezze che ci sono sul futuro di Beko, che non trovano un contrappeso di investimenti, al deterioramento della qualità del turismo verso un’impronta mordi e fuggi, al progressivo calo delle immatricolazioni all’università. Tutti fattori che rappresentano plasticamente un territorio sempre meno attrattivo, in cui le imprese fanno fatica a fare sistema, e lo abbiamo visto sull’occasione persa del Distretto industriale delle scienze della vita, in cui le infrastrutture sono deficitarie e insufficienti a sostenere un modello di sviluppo adeguato, sia dal punto di vista industriale, che turistico, che di rilancio degli atenei. Un quadro aggravato dall’emergenza abitativa che non viene affrontata, nell’assenza di politiche di regolazione urbanistica e di calmierazione del costo degli affitti, voce che pesa per oltre il 30% nel reddito degli inquilini".

"Una situazione pesante per le lavoratrici ed i lavoratori, i pensionati, - conclude Alice D’Ercole - che rischia di determinare una bomba sociale e che a Siena imporrebbe una riflessione sul progetto di città capoluogo che non passa certo da qualche apertura in notturna dei negozi, ma da politiche urbanistiche improntate all’abitare, da processi di rilancio industriale, di potenziamento infrastrutturale, di valorizzazione dei nostri atenei e di costruzione di un’offerta culturale di qualità".