Cittadinanza onoraria ai bambini nati e residenti a Poggibonsi, figli di immigrati stranieri. "Un gesto simbolico, ma di gran valore" si spiega dall’amministrazione comunale. "Un impegno, assunto in Consiglio. che va nella giusta direzione", aggiunge la sindaca Susanna Cenni (foto). Nella più recente seduta del Consiglio comunale, a Poggibonsi, è stata infatti presentata una mozione di iniziativa dei gruppi di maggioranza rappresentati nel ‘parlamentino’ (Partito Democratico, lista Futura, Uniti per Poggibonsi). Il documento, discusso ed emendato, ha ricevuto poi l’approvazione dell’assemblea con i voti favorevoli della stessa maggioranza e anche di due dei gruppi di opposizione, Rifondazione Comunista e i civici di Vivi Poggibonsi, "Ringrazio i consiglieri che hanno lavorato per proporre e approvare un testo il più condiviso possibile – afferma Cenni - per una mozione che si inserisce nel dibattito nazionale sul tema, Argomento che ci riguarda da vicino perché coinvolge tanti bambini che la legge non riconosce come italiani anche se sono nati qui, frequentano le scuole, fanno sport con i loro coetanei. Basti pensare che nelle nostre scuole sono circa 600 gli studenti che hanno un background migratorio. E’ nostro dovere creare le condizioni affinché siano riconosciuti concittadini anche sul piano formale, per rendere, tutti loro, parte della comunità. Sarebbe un primo passo importante, peraltro sostenuto da una sensibilità ormai diffusa che nasce dalla vita quotidiana, come dimostra il successo del referendum promosso a livello nazionale che in pochi giorni ha raggiunto 500nila firme".
Un’ultima considerazione della sindaca è relativa agli aspetti che interessano l’inclusione: "Come Comune lavoreremo sugli impegni presi sia sensibilizzando Governo e Parlamento per approvare una riforma, sia facendo la nostra parte per predisporre gli atti necessari a conferire la cittadinanza onoraria ai nostri bambini. E’ un atto simbolico, lo sappiamo bene, che va però nella giusta direzione - conclude la sindaca di Poggibonsi - che è quella dell’inclusione e della civiltà".
Paolo Bartalini