Un cortocircuito mentale quando la storia d’amore era finita. E lei se n’era andata di casa insieme al figlio adolescente. Aveva perso il controllo quell’uomo dal volto pacifico che ieri mattina in tribunale era disorientato al termine dell’udienza a porte chiuse dove si è decisa la sua vita. Ha sbagliato a mandare decine, centinaia di messaggi alla sua ex. Non doveva maltrattarla, né comportarsi in maniera esagerata tanto da costringerla a denunciarlo. Era arrivato al punto di avere una colluttazione con l’uomo che adesso è accanto alla sua ex. Nell’udienza davanti al gup Ilaria Cornetti l’impiegato ha scelto di patteggiare attraverso l’avvocato Manfredi Biotti. Un anno e otto mesi la condanna.
A seguire il caso era stato uno dei pm della task force ‘codice rosso’, Silvia Benetti. Che era infatti in aula ieri mattina alle 9,30 per sostenere l’accusa. La donna lo aveva denunciato perché, a suo dire, non ne poteva più di essere maltrattata. E anche di subire rapporti. Svanito l’amore, doveva prenderne atto. Lui non si era rassegnato, però, quando se n’era andata portandosi dietro un ragazzino che che rischia di diventare il vaso di coccio manzoniano nella contesta fra i genitori. Il padre dopo l’allontanamento ha inondato di messaggi la donna. Usando parole pesanti, decine e decine. E se alla fine rispondeva all’sms ne innescava altrettanti. Un fiume in piena. Finché a settembre erano scattati gli arresti domiciliari, poi trasformati in divieto di avvicinarsi alla donna: è potuto così andare a lavoro. E tornare a una vita che sarà in salita ma verso la normalità.