di Pino Di Blasio
L’agenda del mese di giugno è ricca di impegni e di date cerchiate in rosso per l’Università e per il rettore Roberto Di Pietra. La più importante è, indubbiamente, quella del 17 giugno, con la cerimonia del Graduation Day. Non solo per la presenza di scienziati di fama mondiale e ministri: ma anche perché la festa dei laureati in Piazza del Campo è diventata un’icona per l’ateneo, un evento che rende più solenne una storia che dura da 783 anni.
"Siamo già oltre quota 700 laureati - anticipa il rettore Di Pietra - che verranno il 17 giugno a Siena per prendersi il loro diploma e partecipare al rito del lancio del tocco. Sono un terzo dei 2.200 laureati dell’anno scorso all’ateneo. Aggiungeteci genitori e parenti e immaginate che colpo d’occhio potrà dare Piazza del Campo vista dall’alto".
Scenografia a parte, il Graduation Day 2023 è importante anche per le presenze annunciate e per le lauree ad honorem che saranno conferite. "Abbiamo deciso - avverte però il rettore - di conferire le lauree a Anthony Fauci, consigliere medico per sette presidenti degli Stati Uniti e direttore dell’Istituto nazionale contro le infezioni e pandemie, e a Rino Rappuoli nell’aula magna del Rettorato, per dare alla cerimonia un’aura accademica. Poi Fauci e Rappuoli parleranno agli studenti in Piazza. Ha annunciato la sua presenza anche il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Anna Maria Bernini".
Alla domanda se il Graduation Day sarà un inno ai primi vagiti del Biotecnopolo, il rettore replica in modo netto: "Le lauree honoris causa vengono decise almeno un anno prima, sono state deliberate nel 2022. Se per Rappuoli si poteva immaginare un ruolo nella nascente Fondazione, per Fauci non c’era niente di preventivabile. Potrebbe rientrare tra i consulenti del Biotecnopolo, sarebbe una collaborazione eccezionale per Siena e per l’Italia, sul centro nazionale antipandemico".
Il professor Di Pietra rivela anche di avere scoperto che la professoressa Annalisa Santucci era stata designata dai ministri come quinto consigliere d’amministrazione della Fondazione Biotecnopolo leggendo La Nazione. "Mancherebbe ancora il decreto di nomina - aggiunge il rettore - penso sia questione di tempi tecnici. La professoressa Santucci era già nel comitato scientifico della Fondazione Tls, è membro del Senato Accademico, non possiamo che essere contenti della scelta dei ministri".
Il doppio impegno dell’8 giugno, da una parte il convegno sulle visioni dell’Europa alla Certosa di Pontignano, con Romano Prodi, l’ex ministro e direttore scientifico Asvis Enrico Giovannini più i vertici dell’Ocse, dall’altra la nascita di Siena Food Lab alla Fondazione Mps, rappresentano altre date nell’agenda. "Nel Siena Food Lab - dice il rettore - avremo un ruolo attivo. Le expertise nell’agritech sviluppate nell’ateneo si legano ai progetti di investimento della Fondazione Mps. Siamo pronti a mettere a sistema le nostre competenze". L’epilogo è sul dibattito nazionale riguardo ai fondi Pnrr; in base alla road map governativa, sul capitolo Università e ricerca, l’Italia avrebbe speso appena l’1% dei fondi stanziati. "Non è il caso dell’Università di Siena - è la replica del rettore - perché noi abbiamo già impegnato, come anticipato dalla professoressa Medaglini proprio a La Nazione - un quarto dei 62 milioni dei fondi Pnrr per l’Università. Sono 16 milioni già spesi per dieci progetti di ricerca nazionale. Ora aspettiamo i rimborsi dal Governo".