E’ destinato a tornare ad ospitare studenti Il Porrione, palazzo nell’omonima via, oggi nel portfolio di Sagitta, partecipata di Sansedoni: il prestigioso immobile fino al 2013 ha ospitato uno studentato universitario, in realtà la più antica residenza universitaria e per tanti anni l’unica a Siena. Ora sono a buon punto le trattative fra Fondazione Mps (attraverso Sansedoni) e un investitore immobiliare interessato all’acquisto dell’immobile, che nei tempi migliori è stato la casa per una sessantina di studenti. Il progetto dell’acquirente privato è ristrutturare il palazzo, giovando dei finanziamenti pubblici messi a disposizione per superare l’emergenza abitativa universitaria, e ridestinarlo ad accogliere studenti, con il 15% dei posti letto da riservare al Dsu. Quel Diritto allo studio che lo gestiva fino a 10 anni fa, prima della chiusura. Un ritorno alle origini e anche risposta concreta al bisogno abitativo di oggi degli studenti. Il Porrione fu inaugurato nel 1931, al termine della ristrutturazione voluta dal Podestà Bagagli Petrucci e finanziata interamente dal Monte dei Paschi. Una lapide di marmo all’ingresso firmata ‘Fondazione del Monte dei Paschi’ ricorda la motivazione dell’opera: ‘la volontà di offrire alla città una congrua sede in tutto predisposta al conseguimento di attirare nel glorioso ateneo il maggior numero possibile di studenti, offrendo loro facilitazioni di soggiorno’. L’idea era donare il palazzo al Comune, ma la proprietà restò registrata a Mps, che a lungo l’affidò in gestione a un canone di affitto simbolico. Fino al 1994, quando il palazzo fu affidato all’Azienda regionale per il Diritto allo studio universitario e l’affitto iniziò a salire. Arrivarono le mire speculative, che non vedevano adeguati guadagni dall’uso universitario; poi le mire delle Contrade, interessate a dar casa ai contradaioli. Fu l’allora direttore generale Mps, Divo Gronchi, nel 1995 a far rispettare le volontà del 1931 destinandolo a studentato e fissando un affitto sostenibile: la nuova residenza fu inaugurata nel 2000. Poi la proprietà passò a Fondazione Mps e a Sansedoni.
p.t.