REDAZIONE SIENA

Inaugurata l'aula spirituale all'Università per Stranieri: un'oasi di contemplazione

L'Università per Stranieri inaugura un'aula spirituale, promuovendo multiculturalità e università in presenza.

Aula spirituale in piazzale Rosselli. Spazio dedicato alla multicultura

Il rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari, nell’aula spirituale inaugurata nella sede di piazzale Rosselli

Un luogo dove pregare ma anche contemplare, stare in silenzio a riflettere, da soli o in compagnia. Uno spazio dell’essere, sottratto al fare: dove non siamo né studenti alle prese con la performance e i crediti, né docenti con la didattica. Un luogo dove possiamo essere in armonia, con noi stessi e con l’ambiente, la società, ma lontani da attività produttive e di consumo", così il rettore Tomaso Montanari presenta l’aula spirituale all’Università per Stranieri.

Un’iniziativa rara in ambiente accademico, che trova riscontro in Toscana solo nell’aula del silenzio dell’Università di Firenze: si tratta di una piccola stanza a ridosso dell’ingresso della sede di piazzale Rosselli, con pareti dipinte di bianco e di verde, una lunga panca su un lato e ai muri installate opere dell’artista Giovanni de Gara, artefice anche delle vetrate disegnate.

Ieri dunque la cerimonia di inaugurazione a Unistrasi, cui hanno preso parti studenti, docenti e anche rappresentanti delle comunità religiose. Un’iniziativa, questa, all’insegna della multiculturalità, ma anche rivendicazione del valore dell’università in presenza: "Crediamo nell’università in presenza - inizia il rettore Montanari –, nell’incontro delle persone (in corpo e in spirito), nello spazio pubblico. Crediamo in una pedagogia delle cose che non sia oppressione ma liberazione.

Se un tempo era la Sapienza l’Università più grande d’Italia, oggi lo è un Consorzio di università telematiche ed è un problema. Queste fabbriche di lauree producono l’11% dei laureati attuali, uno su cinque del totale. Esse non formano i cittadini ma vendono ai clienti. Si pongono in rapporto lobbistico nei confronti della politica e fanno comodo: i loro studenti non parlano, non sviluppano pensiero critico. Sono perfette per una società in cui il dissenso è il nemico".

L’invettiva contro gli atenei telematici è preludio alla presentazione dell’aula spirituale: "Rivendichiamo l’università in presenza - continua Montanari –, dove si impara l’arte dei rapporti e si condividono spazi e percorsi di studio all’interno di una società multiculturale. Il termine ’spirituale’ è preso in prestito dall’articolo 4 della Costituzione della Repubblica italiana, che dice che ’ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società’. Non è facile definire il progresso spirituale della società, certo è vicino alla dimensione kantiana in cui la vita umana è un fine, non un mezzo.

L’aula spirituale vuole essere uno spazio di liberazione e contemplazione; un luogo di pace, empatia con la natura, in armonia con l’ambiente. Qui chiunque potrà ritirarsi a pregare e assolvere le pratiche religiose del proprio credo, quello che oggi alcuni fanno nei corridoi. Perché la laicità dello Stato si realizza nel rispetto della pluralità religiosa".