
Il sindaco di Rapolano Terme Sandro Starnini e l’assessore Giulia Russo davanti alle opere di Guttuso esposte alla mostra
Questa non è solo una mostra che intreccia arte e testimonianza viva di uno spaccato sociale. "Incanto e fatica nelle Crete senesi", inaugurata due giorni fa a Serre di Rapolano, è al tempo stesso lo specchio di una comunità e un progetto che ha a che fare con il rilancio dei nostri paesi, con il tentativo di porre un argine allo spopolamento che da anni avanza inesorabile in tanta parte della provincia. "Vogliamo rimettere il centro storico di Serre di Rapolano nella contemporaneità", dice il sindaco Alessandro Starnini, vecchio navigatore della politica (dalla presidenza della Provincia alla vice presidenza del Consiglio regionale, tra l’altro) che nel ritorno alle origini ha trovato nuovi entusiasmi, suffragati peraltro da una percentuale nordcoreana nelle urne (85 e passa per cento al secondo mandato). "Per me questa mostra è già fatta, guardo avanti", afferma quando manca ancora qualche ora all’inaugurazione, per dire che è già proiettato verso la prossima operazione da mettere in piedi.
Insieme all’assessore Giulia Russo tratteggia le iniziative per il centro di Serre (dalla difesa dell’ufficio postale a quelle per attrarre giovani coppie e attività commerciali), un gioiello che dietro ogni angolo svela un dettaglio su cui soffermarsi: la chiesa, un arco a incorniciare una piazzetta come una quinta scenica, le panchine intorno al pozzo, una scalinata, un vicolo suggestivo. E poi l’Antica Grancia, che ha vissuto alterne vicende, ed è ora affidata all’omonima associazione guidata da Giuliano Civitelli, con il compito di valorizzare questo luogo che per anni è stata importante residenza di artisti contemporanei, prima di subire un periodo di abbandono. Ora il recupero e il rilancio, che passa da iniziative come la mostra sulle Crete, ma anche dalla valorizzazione di quello che è un museo di sé stesso, come capita spesso con strutture così rilevanti che affondano le radici nell’epoca medievale. E in più, da poche settimane, anche dimora storica, con quattro eleganti e ampi appartamenti che si trovano ai piani alti dell’edificio.
"Non a caso siamo partiti da una mostra che valorizza la nostra terra, la sua bellezza e quindi l’incanto, ma anche il lavoro dell’uomo e quindi la fatica", dicono Starnini e Russo. E lo sguardo, dalle finestre della Grancia, scorre senza soluzione di continuità dalle opere esposte (tra i quali due Guttuso ma anche un meraviglioso Dario Neri che occupa gran parte della parete della sala principale) al panorama che si stende sotto il centro abitato: in lontananza Siena, Chiusure, il monte Amiata, le monumentali cave di travertino, la pianura che nei piani dell’amministrazione diventerà il Parco agripaesaggistico di Fonte Luco.
Proprio l’area per la quale Starnini ha sollevato un polverone, quando è stata proposta l’installazione di un impianto fotovoltaico, che si dovrebbe fare ma nell’area industriale del Sentino. Invece si sta pensando a garantire un accesso più agevole al paese storico, con un ampliamento dell’area parcheggio, prevedendo anche uno spazio per i camper, e una scala mobile di collegamento per il centro. "Spunterà proprio là", indica Starnini, inquadrando un’apertura su un tratto di mura ora tamponata a mattoni.
Dietro l’angolo c’è uno spazio espositivo con una casetta dei libri per scambi gratuiti, un nuovo locale ("l’hanno aperto due giovani"), l’idea che anche attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e una nuova attrattività per i turisti si possa contribuire a ridare vita al centro storico del paese. L’ex cinema, che ospita la parte della mostra dedicata ai contenuti multimediali sulla vita e il lavoro nelle Crete, "fu costruito perché chi tornava dal duro lavoro nei campi o dalle cave aveva diritto a un po’ si svago", dice Starnini. Ora può essere uno dei poli attrattivi per affiancare l’Antica Grancia e contribuire a ridare al centro storico di Serre di Rapolano una nuova vitalità.