Monteroni (Siena), 4 febbraio 2025 – “Torneremo più forti di prima”. Una promessa, quella di Alessandro. Uno dei tre cugini attuali proprietari di una ditta fra le più importanti, conosciute e longeve della Val d’Arbia e dell’intera provincia, la ’Fratelli Giannetti Termoidraulica’. “Avevamo pensato di organizzare una grande festa a maggio per i 40 anni”, prosegue mentre nell’azienda di via Toscana, nel cuore di Monteroni, si lavora per capire come proseguire l’attività. Il tetto del capannone è collassato nell’incendio che i vigili del fuoco di Siena e di Montalcino sono riusciti a domare definitivamente intorno alle 22,30 di domenica. E si trova attualmente sotto sequestro per consentire le indagini dei pompieri e gli accertamenti tecnici sulle cause. “Purtroppo nel weekend un brutto incendio ha distrutto completamente la nostra sede, un duro colpo per l’azienda ma siamo sempre qui – si legge nel post su Facebook messo ieri mattina dai tre titolari, Alessandro, Francesco e Andrea –. Vi lasciamo i nostri contatti perché purtroppo i recapiti dell’ufficio sono fuori uso. Chiediamo comprensione a tutti e un po’ di tempo per rimetterci in sesto”. Tanti i messaggi di incoraggiamento e di vicinanza.
“L’incendio è partito domenica notte. Intorno alle 5 ha suonato l’allarme e mi sono precipitato in azienda. Era già tutto in fiamme”, racconta Alessandro. Nella voce si percepisce il dolore per una danno enorme ma, al contempo, il desiderio e la ferma volontà di ripartire tornando più forti di prima. “Abbiamo perso tutto, i documenti, due cestelli, un furgone nuovo. Ci avevano consegnato anche una decina di caldaie e sei condizionatori. Senza contare che per noi lavoravano 20 persone. Sentiamo la responsabilità del futuro di queste famiglie”, aggiunge spiegando che ieri, comunque, la ditta ha mandato a lavoro con le auto rimaste fuori alcuni addetti per piccoli interventi. “Questo disastro non ci deve fermare – ribadisce –, una festa per i 40 anni dell’attività comunque sia nel 2025 l’avevamo in programma e la faremo”.
“Un inferno”, descrive la situazione che è passata anche davanti agli occhi di chi si è trovato a passare in via Toscana. “Le fiamme erano indomabili”, aggiunge ancora Alessandro Giannetti. Si sono sviluppate all’interno temperature altissime, basta pensare che una piattaforma in alluminio è stata letteralmente sciolta dal calore. Persi anche numerosi attrezzi da lavoro, nel capannone c’erano inoltre delicate bombole di acetilene utilizzate per l’attività. “Un plauso ai vigili del fuoco, sono venuti in massa. Non smetterò di ringraziarli”, aggiunge il titolare. Che ripete: “L’azienda è una grande famiglia. I dipendenti si sono subito rimboccati le maniche. ’Dai, ce la facciamo, noi ti aiutiamo’, è stata la loro parola d’ordine. Tante anche le persone che hanno dimostrato vicinanza, aziende con le quali collaboravamo ma anche altre. Spero davvero che questo affetto si trasformi in solidarietà reale”, auspica.
Per quanto riguarda le cause del rogo che ha distrutto il capannone, ora sotto sequestro per gli accertamenti tecnici, non viene esclusa ad ora alcuna ipotesi. “Non abbiamo problemi con nessuno”, commenta Giannetti.