
La procura ha lavorato in silenzio all’inchiesta bis su presunti cavalli taroccati. Per mesi. Nonostante le restrizioni del Covid 19 sono state ascoltate persone che potevano aiutare a fare chiarezza su nuove rivelazioni che erano emerse nel 2019 durante il processo sui cavalli scambiati, Romantico baio e Robinson che erano in realtà, secondo quanto riconosciuto nella sentenza di primo grado del giudice Luciano Costantini, i puri Captain Forest e Boliwood. Dunque non mezzosangue. Una vicenda per cui, come si ricorderà, era stato condannato Luigi Bruschelli, detto Trecciolino, il fantino che ha vinto 13 Palii e che ha scritto la storia del Palio moderno, per i falsi materiali e ideologici legati agli esemplari taroccati. Sentenza contro cui lo studio legale De Martino ha presentato appello: il fantino anche in aula aveva del resto negato in modo netto tutte le accuse. Condannato in quello stesso processo il veterinario di fiducia della scuderia Mauro Benedetti di Viterbo.
Ebbene, sia quest’ultimo che Trecciolino lunedì sono andati al terzo piano di palazzo di giustizia dal pm Sara Faina che li aveva convocati. E che sta conducendo, insieme agli uomini della Forestale, l’inchiesta bis aperta dopo le dichiarazioni fatte dall’ex compagna del fantino Annarita Saltalamacchia nell’udienza del 23 maggio 2019. A dire di quest’ultima, infatti, altri 5 nomi, stando a quanto da lei appreso, sarebbero stati ‘taroccati’. "Non solo non è vero – aveva detto in aula Trecciolino il 18 giugno 2019 – ma ha nominato soggetti per cui non si possono fare verifiche perché morti e uno venduto in Arabia per fare il fondo".
Ma l’inchiesta è andata avanti. Il procuratore Salvatore Vitello e il pm Sara Faina avevano aperto un fascicolo. C’era stato, oltre un anno fa anche il sequestro di una piccola area per fare dei carotaggi alla ricerca di resti equini. Poi era calato il silenzio sull’esito e sulla vicenda. Totale. Fino a lunedì. Un volto che non passa inosservato, quello di Bruschelli. Arrivato puntualissimo, poco prima delle 10, accompagnato dall’avvocato Beniamino Schiavone. Dopo di lui è giunto anche il figlio Enrico, detto Bellocchio, assistito dallo stesso legale. Nel pomeriggio invece, intorno alle 15, quando ancora i processi al terzo piano erano in corso, sono arrivati gli uomini della Forestale. E ha salito le scale della procura il veterinario viterbese Mauro Benedetti. Non c’era con quest’ultimo l’avvocato Virna Faccenda, che l’ha assistito nel processo del 2019, per un legittimo impedimento. Il passaggio del professionista, come quello degli altri chiamati in causa nell’inchiesta, è stato comunque brevissimo in procura. Tutti e tre non hanno risposto infatti alle domande. Presto verrà effettuato anche un incidente probatorio.
Laura Valdesi